Il primo giorno del nuovo codice della strada con disposizioni più afflittive e severe su una vasta casistica di infrazioni – eccesso di velocità, positività all’alcol o agli stupefacenti, uso del telefonino alla guida – si caratterizza per l’applicazione delle prime multe maggiorate e per lo scoppio di concomitanti polemiche. Nel mirino il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, accusato di svolta pericolosa nonostante la freccia lampeggiante da mesi. Nel giorno del debutto, la nuova normativa riceve critiche argomentate da chi la giudica – a seconda dei casi – persecutoria, inapplicabile e non autenticamente votata alla sicurezza.
Sulle strade di Viterbo, in notturna, arrivano i primi provvedimenti per guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore al 2% (nel caso specifico anche tamponando due volanti della polizia). Il traffico mattutino di Napoli registra le prime multe in poche ore per uso del telefonino durante la guida. Firenze battezza invece le prime sanzioni da 50 euro ai senza casco in monopattino. "Ci sono più di tremila morti all’anno sulle strade, bisogna essere seri e rigorosi", rivendica il vice premier. A paletta alzata, prova ad ammorbidire i toni: "Ringrazio donne e uomini della polizia locale e stradale che in questi giorni dovranno spiegare più che dare multe", è l’invito che tuttavia mal si sposa all’inderogabilità delle disposizioni.
A inchiodare il ministro all’inflessibilità della normativa, che nel caso dell’assunzione di stupefacenti agisce in base alla semplice positività riscontrata a un test salivare, è Vasco Rossi. "Il ministro Salvini ha fatto in modo per il vostro bene che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni. Anche se siete alla guida lucidi. Si potrebbe prendere i treni...", sfotte il rocker. "La macchina è un mezzo per vivere, non per morire. E tutto dipende da chi guida", è la replica di Al Bano Carrisi. Riccardo Magi, segretario di +Europa, non ci sta: "Questa è persecuzione, non prevenzione". Senza il principio "di alterazione psicofisica alla guida, chi si cura coi cannabinoidi o si fuma una canna a casa, tre giorni prima", sarà considerato "al pari di Pablo Escobar": "Ci penseranno i tribunali a spazzare via quella che non è sicurezza ma follia oscurantista".
Salvini difende tutte le nuove disposizioni. Da ieri per i monopattini c’è l’obbligo di casco e poi, coi decreti attuativi, sarà la volta di targa e assicurazione. Assosharing non ci sta: "L’obbligo assoluto del casco, indipendentemente dall’età dell’utilizzatore e dalla potenza del monopattino, appare una misura, unica in Europa, nella quale non si ravvisa una proporzione tra mezzi e fini né tra costi e benefici". Secondo Assosharing, la nuova misura renderà "estremamente difficile l’utilizzo dei monopattini in sharing che contribuiscono grandemente al decongestionamento urbano". Anche il Codacons sospende il giudizio sull’efficacia del nuovo codice: "L’inasprimento delle sanzioni rischia di trasformarsi in una stangata per pochi, se non sarà accompagnato da un reale incremento dei controlli lungo le strade".