Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Il Moskva è una bara, strage di militari russi

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L’unica certezza è che l’incrociatore russo Moskva è affondato. L’ultima parola l’ha messa il Cremlino, il 14 aprile scorso, confermando la sciagura nel mar Nero. Come poi la terza nave da guerra più grande della flotta di Mosca sia andata perduta resta ancora un mistero. O quasi. Per i russi è scoppiato un incendio a bordo, ma ci sarebbe una sola vittima; a detta degli ucraini, l’imbarcazione, 510 marinai e 186 metri di lunghezza, è colata a picco dopo essere stata colpita da tre missili Neptune, in dotazione a Kiev. Almeno 40 uomini avrebbero perso la vita, centinaia sarebbero dispersi. I famigliari dei militari russi sembrano accreditare la tesi ucraina.

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Dmytro Shkrebets, padre di Yegor, ha scritto sul social VKontakte: "Mio figlio, soldato di leva, come mi è stato detto dai comandanti del Moskva, non è tra i morti e i feriti, è indicato come disperso: scomparso in mare aperto? Dopo i miei tentativi di chiarire i dettagli dell’incidente, i vertici non mi hanno più parlato". Sul quotidiano Novaya Gazeta si legge la testimonianza della madre di un sopravvissuto. "Mi ha chiamato e piangeva – racconta –. Hanno cercato di spegnere l’incendio da soli dopo che l’incrociatore è stato colpito da tre missili Neptune".