Giovedì 5 Settembre 2024

Il minore al suo legale:: "Ho agito di impulso". Ma per la procura ha pianificato tutto

Il giovane Riccardo C. ha confessato di aver agito di impulso nell'uccidere i suoi cari a Milano. Le autorità hanno chiesto la custodia nel carcere minorile per triplice omicidio pluriaggravato.

Il minore al suo legale:: "Ho agito di impulso". Ma per la procura ha pianificato tutto

Il giovane Riccardo C. ha confessato di aver agito di impulso nell'uccidere i suoi cari a Milano. Le autorità hanno chiesto la custodia nel carcere minorile per triplice omicidio pluriaggravato.

MILANO

"Io non ho riflettuto perché, se avessi riflettuto, non lo avrei fatto. Ho agito di impulso". Sono frasi ripetute da Riccardo C., che ieri ha incontrato il suo difensore, l’avvocato Amedeo Rizza, in vista dell’interrogatorio in programma per oggi davanti al gip Laura Pietrasanta. Parole che ricalcano quelle dette l’altroieri sempre all’avvocato, ma anche ai pm nel secondo interrogatorio, sostenendo che "covava quel malessere esistenziale da tempo", ma che mai avrebbe pensato che l’avrebbe portato ad uccidere i suoi cari. Voleva emanciparsi, essere "libero", si sentiva "estraneo al mondo", ma il pensiero di "ucciderli" gli è scattato ed è "esploso quella sera", dopo la festa di compleanno del padre.

Un po’ diverse erano state le dichiarazioni di domenica, quando il ragazzo aveva spiegato che quel pensiero gli girava in testa da qualche giorno. La procuratrice facente funzione per i minori, Sabrina Ditaranto, e la pm Elisa Salatino, intanto, hanno chiesto la convalida dell’arresto e la custodia nel carcere minorile per triplice omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione. Con l’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato. Per la Procura minorile avrebbe pianificato la strage, come si legge negli atti, aggredendo il fratello mentre dormiva e poi "i genitori ancora intorpiditi dal sonno", entrati uno dopo l’altro nella camera dei figli per tentare di salvare il bambino.