Roma, 29 maggio 2023 – Le vele hanno fatto da leva e la barca ha fatto cadere in acqua i suoi occupanti a causa di un fenomeno atmosferico particolarmente violento. Bisognerà ora capire se a bordo si è fatto di tutto per evitare la tragedia, se le misure di sicurezza erano adeguate. Il meteorologo Mattia Gussoni de ilmeteo.it ci spiega la natura di questa drammatica tempesta.
Gussoni, come si è formata la tromba d’aria letale?
"Chiariamo subito che non si tratta tecnicamente di una tromba d’aria: quel che si è verificato sul Lago Maggiore è un altro evento atmosferico ancora più complesso che non un tornado. Il suo nome è ‘downburst’, alla lettera abbattimento".
Di cosa si tratta?
"Di raffiche particolarmente violente e assai fredde che si sviluppano in modo discendente rispetto a un temporale di forte intensità. Quando toccano il suolo queste raffiche si propagano orizzontalmente e possono raggiungere una velocità anche superiore ai cento chilometri orari. Un fenomeno che quest’anno abbiamo visto per la prima volta, ma che nel passato ha creato molti problemi durante precipitazioni intense in primavera ed estate".
Quale in parole povere la differenza con una tromba d’aria?
"Che la tromba d’aria è un fenomeno spesso localizzato in una piccola porzione di terreno, mentre il ‘downburst’ copre settori piuttosto grandi sorretto da una corrente d’aria in discesa molto forte e che percorre velocemente i sette-otto chilometri fra le nubi e noi".
È prevedibile?
"La velocità e lo sviluppo del fenomeno no, ma sapevamo benissimo con 24 ore di anticipo che all’ora della tragedia sul Lago Maggiore si sarebbe sviluppato un violentissimo temporale al quale poteva anche fare seguito questo fenomeno, pur non potendo prevedere la velocità di queste raffiche lineari e quindi ancora di più pericolose. Direi che sarebbe stato meglio se l’equipaggio avesse seguito con più attenzione le previsioni meteo evitando la gita".
Il fenomeno riguarda solo superfici d’acqua?
"No, lo abbiamo visto anche su pianure specialmente nel Nord Italia".
Bisogna ora verificare riguardo alla sicurezza se l’accesso ai giubbotti di salvataggio era facile e se lo skipper ha avvertito in tempo i turisti di ciò che stava accadendo.