Giovedì 22 Agosto 2024

Il martirio di Saman. La madre è in Italia, sconterà l’ergastolo. Nordio: questa è giustizia

Ieri la donna, estradata dal Pakistan, è atterrata (col burka) a Fiumicino "Io e mio marito innocenti. Gli assassini di nostra figlia sono altri parenti". Il pm: la sua presenza al processo d’appello può fornire nuovi elementi.

Il martirio di Saman. La madre è in Italia, sconterà l’ergastolo. Nordio: questa è giustizia

L’arrivo ieri a Fiumicino di Nazia Shaheen, la madre della 18enne Saman Abbas

Soltanto gli occhi di Nazia Shaheen spuntavano dal lungo abito tradizionale nero che ha scelto per scendere la scaletta dell’aereo che l’ha riportata in Italia, dopo una fuga iniziata il primo maggio 2021, poche ore dopo la morte di sua figlia Saman Abbas, nelle campagne reggiane di Novellara. È stata estradata ieri la donna condannata a dicembre all’ergastolo per l’omicidio della 18enne che sognava di essere libera e sposare il suo innamorato; ergastolo anche per il marito Shabbar, estradato un anno fa, mentre il cognato e zio di Saman, Danish Hasnain, deve scontare una pena di 14 anni e gli altri due cugini imputati sono stati assolti. L’appello sarà in autunno, anche se non è stato ancora fissato.

In secondo grado le posizioni di tutti e cinque saranno oggetto di rivalutazione da parte dei giudici e chissà che le parole della 51enne non portino elementi di novità. "Viene in Italia per difendersi, per questo non ha contestato la procedura di estradizione", ha commentato il legale pachistano della donna Akhtar Mahmood, che negli scorsi mesi aveva ribadito più volte come la donna e il marito fossero innocenti, mentre a compiere il delitto siano stati altri familiari.

"Nel corso della procedura estradizionale in Pakistan, Nazia Shaheen ha rilasciato diverse dichiarazioni sostenendo di voler fornire la propria versione dei fatti di quella notte in cui è stata uccisa la figlia, sostenendo anche che lei e il marito non ne sono responsabili e attribuendo la responsabilità ad altri parenti", ha commentato il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci. Quella della donna "è una ricostruzione – ha proseguito – che chiaramente confligge con quella accertata durante le indagini e asseverata anche dalla corte di assise di Reggio Emilia, ma ovviamente non possiamo escludere che questa volontà di partecipare direttamente al processo da parte di Nazia non assuma connotazioni diverse e che le possa consentire di pervenire ad una diversa ricostruzione di quei fatti". Un’estradizione, quella della madre di Saman dal Pakistan, che potrebbe diventare epocale. "Si tratta di una donna, di una moglie e di una madre pakistana – chiosa il giornalista pakistano Ahmad Ejaz –. È una novità. Importantissima e positiva. L’estradizione di Nazia Shaheen cambia tutto". Ma, insiste, "questa tragedia non è chiusa. Saman Abbas è un’eroina per il peso che la sua vicenda ha avuto su tutta la comunità pachistana, perché oggi si è creato un precedente e sanno che di fronte a delitti come questi non si può più scappare, ma non ha ancora trovato la giustizia che merita". Il plauso per lo straordinario risultato arriva anche dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Si tratta di un risultato che rappresenta un efficiente esempio di sinergia istituzionale a servizio della giurisdizione. A nome del governo italiano voglio ringraziare le autorità pachistane per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze".

Esulta anche il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: "Finalmente. Giustizia fino in fondo per Saman, orribilmente uccisa dalla sua stessa famiglia con l’unica colpa di aver voluto vivere da ragazza libera in Italia".

Nicola Bonafini

Benedetta Salsi