Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Il governo incassa la fiducia. La manovra tra fisco e previdenza. E il calo dello spread aiuta il debito

Alla Camera 211 sì, il testo arriverà blindato in Senato. Tutte le misure per lavoratori, imprese e famiglie. I dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio: in cinque anni risparmieremo 17 miliardi sulla spesa per interessi.

Alla Camera 211 sì, il testo arriverà blindato in Senato. Tutte le misure per lavoratori, imprese e famiglie. I dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio: in cinque anni risparmieremo 17 miliardi sulla spesa per interessi.

Alla Camera 211 sì, il testo arriverà blindato in Senato. Tutte le misure per lavoratori, imprese e famiglie. I dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio: in cinque anni risparmieremo 17 miliardi sulla spesa per interessi.

Ultime scintille in aula tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della stessa maggioranza (con molti deputati di Forza Italia che votano per mantenere le multe ai no vax e la Lega che si mostra contraria alla norma anti-Renzi). E, a sera inoltrata, dopo la fiducia della mattina, la legge di Bilancio per il 2025 da 30 miliardi ottiene il via libera finale della Camera. Soddisfatti la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ora manca solo l’ultimo semaforo verde del Senato (che arriverà subito dopo Natale) perché la manovra diventi legge.

La giornata, del resto, si chiude con un’altra notizia rilevante e favorevole per la nostra finanza pubblica. Il calo dello spread aiuta i conti pubblici italiani, con ricadute sul Pil, sul deficit e sul debito che sorprendono in positivo rispetto alle stime contenute nel Piano strutturale di bilancio di fine settembre. A fare i calcoli è l’Ufficio parlamentare di bilancio: la riduzione del differenziale da agosto a oggi garantirà, rispetto alle previsioni del governo, un risparmio sulla spesa per interessi del debito pubblico pari ad oltre 17 miliardi nel quinquennio 2025-’29.

La stessa manovra, d’altra parte, è all’insegna più del rigore che della spinta espansiva. Le grandi voci di spesa e i grandi capitoli di intervento sono, di fatto, una conferma delle misure di quest’anno, con limitate concessioni a nuove misure: come nel caso della flat tax o dell’Ires premiale o dell’assegno unico. Mentre rimane aperto il nodo della spesa sanitaria, oggetto di un infuocato scontro tra governo e opposizione sulla valutazione del suo incremento o del suo sostanziale blocco.

Claudia Marin