Una delle ipotesi su cui stanno lavorando i magistrati è che i 5 milioni (5,3 per l’esattezza) rinvenuti da uno dei trust alle Bahamas siano riferibili non solo alla madre deceduta di Fontana ma allo stesso politico leghista. A questo proposità è partita anche una rogatoria a Lugano per cercare di ricostruire chi ci sia dietro a quel tesoretto portato nei paradisi fiscali. Il primo trust fu aperto nel 1997. Il secondo, attivo dal 2005, è amministrato da una Fondazione con sede a Vaduz in Liechtenstein. Entrambi sono poi stati chiusi dopo il 2015, quando Fontana ha aderito alla voluntary disclosure. Il governatore ha sostenuto che il conto svizzero fosse dormiente, ma alcuni movimenti poi provati in almeno quattro anni dimostrano il contrario.
CronacaIl giro di soldi porta in Liechtenstein Caccia al vero titolare del tesoro