Giovedì 23 Gennaio 2025
PEPPE ERCOLI
Cronaca

Il giallo in Tunisia. Ucciso prof in pensione. Era nella sua casa-vacanza

Paolo Corsi aveva 73 anni ed era originario della provincia di Ascoli Piceno. I vicini a Sousse: era sereno. La Farnesina al lavoro per ricostruire la dinamica. Sottratti auto, portafogli e lo smartphone (poi ritrovato). L’ipotesi di una rapina.

Paolo Corsi, 73 anni, ex insegnante di greco e latino originario di Ripatransone

Paolo Corsi, 73 anni, ex insegnante di greco e latino originario di Ripatransone

RIPATRANSONE (Ascoli Piceno)Paolo Corsi, 73 anni, ex insegnante di greco e latino originario di Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, è stato assassinato martedì a Sousse, in Tunisia, dove si trovava in vacanza. L’uomo, residente a Roma da molti anni, è stato vittima di un’aggressione nella sua casa vacanze in una zona residenziale della città. Gli autori del crimine, al momento ignoti, gli hanno sottratto un cellulare, il portafogli e l’auto. Potrebbe essere proprio la rapina il movente dell’omicidio. La notizia, confermata dall’ambasciata italiana a Tunisi e dal ministero degli Esteri, è diventata di dominio pubblico in Italia nel primo pomeriggio di ieri. La Farnesina, in contatto con i familiari, segue con attenzione le indagini delle autorità tunisine.

Corsi era un uomo apprezzato nella comunità italiana residente in Tunisia, dove trascorreva regolarmente diversi mesi all’anno. Aldo Napoli, amico della vittima, ha dichiarato all’Ansa: "L’ho sentito due giorni prima del tragico evento, era sereno e nulla lasciava presagire una tragedia simile. La sua casa era sempre aperta, era una persona ottimista e socievole". Secondo Napoli, il cellulare rubato è stato ritrovato grazie alla geolocalizzazione, ma non ci sono ancora tracce del portafogli e dell’auto. L’ex professore, che aveva viaggiato in tutto il mondo, aveva già pianificato nuovi viaggi, tra cui uno in Georgia, prima del rientro previsto a Roma il 3 febbraio. Secondo i primi accertamenti, il professor Corsi non risultava iscritto all’Anagrafe Italiani residenti all’estero. Le autorità tunisine stanno indagando per chiarire la dinamica dell’omicidio. L’aiuto delle istituzioni italiane sarà cruciale per garantire giustizia alla vittima. Giusto lo scorso Natale era tornato a Ripatransone per trascorrere le festività e rivivere l’atmosfera del suo paese d’origine.

La notizia della sua tragica morte si è diffusa rapidamente nel paese dell’Ascolano dove era conosciuto e apprezzato. Per capire come sia stato ucciso è stata programmata l’autopsia e solo dopo la salma potrà tornare in Italia. "Da fonti istituzionali – commenta Alessandro Corsi, nipote della vittima – sono davvero poche le informazioni che arrivano; abbiamo dato incarico ad un legale di fiducia che si interfaccia con le autorità per predisporre le pratiche per il rimpatrio della salma. Il Console, attraverso la Farnesina, dice che le autorità locali stanno lavorando per cercare di ricostruire l’accaduto, di capire quando c’è stata la rapina, durante la quale, pare, che i malviventi se ne siano andati portando via anche l’auto di mio zio".

Paolo Corsi non era mai stato sposato e quando tornava in Italia di solito faceva il giro per salutare i parenti: il fratello Mariano con la moglie Antonietta e l’altro nipote, sempre a Ripatransone, poi a Martinsicuro per salutare Alessandro, mentre a Roma abita la sorella Rita, mentre l’altra sorella, Fernanda è morta anni addietro.

"Sento di dover esprimere a nome mio e di tutta la comunità, le più sentite condoglianze ai familiari e in particolare al fratello Mariano che risiede nella nostra città e che conosco personalmente – aggiunge il sindaco di Ripatransone Alessandro Lucciarini De Vincenzi – Non so ancora i particolari di quanto accaduto. Ho sentito il nipote che sta seguendo tutto il percorso con la Farnesina e con il Consolato a Tunisi per il rimpatrio della salma".