Martedì 25 Marzo 2025
MANUELA MARZIANI
Cronaca

Il giallo di Garlasco. Stasi sul Dna di Sempio: "Se era lì, ci sarà un motivo"

Intercettato da una troupe di Mattino 5, ora rischia la futura semilibertà. Le dichiarazioni sulle tracce genetiche dell’amico del fratello di Chiara. Trovato frammento del tappetino del bagno, per la procura va rianalizzato.

Alberto Stasi, 41 anni, fuori dal carcere di Bollate. A destra, Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi

Alberto Stasi, 41 anni, fuori dal carcere di Bollate. A destra, Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi

GARLASCO (Pavia) È tornato a parlare dell’omicidio di Chiara Poggi, la sua fidanzata, per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni. Alberto Stasi, 41 anni, attualmente è rinchiuso nel carcere milanese di Bollate dal quale ogni giorno esce per svolgere mansioni d’ufficio contabili-amministrative, con rigide prescrizioni sugli orari, che ha sempre rispettato con scrupolo. Avvicinato da una cronista di ‘Mattino 5’ ieri ha risposto a poche domande. "Sto bene, grazie – ha detto Stasi con cortesia –, però fatemi andare che non ho molto tempo". E alla domanda se continuasse a professarsi innocente ha replicato: "Sì, come sempre, ma non posso rilasciare dichiarazioni". Infine l’attenzione è stata portata sulle ultime notizie che riguardano Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara, nuovo indagato dalla Procura di Pavia per il delitto (in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi). Alla domanda su che idea si sia fatto Stasi sulla presenza di tracce di Dna compatibili con quello di Sempio ai margini delle unghie della ragazza uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco, Stasi ha risposto: "Ci sarà un motivo e bisognerà approfondire tutto". E aggiunge: "Sempio ed io non ci siamo mai conosciuti".

Poche parole quelle pronunciate da Stasi, ma che potrebbero essere sufficienti, in prospettiva, a mettere a rischio l’ipotesI di una futura semilibertà, che peraltro ancora non ha chiesto. Dal gennaio 2023, Stasi è stato ammesso dal tribunale di Sorveglianza di Milano al ‘lavoro esterno’ dopo che l’avvocata Giada Bocellari aveva proposto un reclamo contro un primo rigetto opposto nell’ottobre 2022 dal giudice. Il tribunale di Sorveglianza può respingere la richiesta di semilibertà se il detenuto mostra una scarsa rivisitazione delle proprie condotte per le quali sta scontando la pena. Il continuare a professarsi innocente rischia di mettere nei guai Alberto Stasi che sta scontando la condanna definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio.

Intanto tra i reperti rinvenuti nella villetta di Garlasco e su cui si concentra la nuova fase delle indagini ci sarebbe anche un "frammento" del tappetino del bagno che, come si legge negli atti della procura a supporto della richiesta di maxi incidente probatorio con analisi genetiche, "si ritiene utile sottoporre ad ulteriore indagine genetica alla luce delle possibilità analitiche attualmente a disposizione". Su quel tappetino avrebbe poggiato i piedi insanguinati l’assassino prima di lavarsi le mani sporche del sangue della vittima. E ora, nella richiesta al vaglio del gip, si sottolinea come il frammento "non aveva fornito alcun esito alla quantificazione del Dna per problemi di inibizione della reazione di amplificazione" e la successiva amplificazione "non risultava eseguita". Un dato che allunga la lista di reperti allegato alla richiesta nelle nuove indagini a carico di Andrea Sempio, come una confezione vuota di "biscotti" e "sacchetti di plastica".

Sempio nei giorni scorsi, sempre in tv, ha ribadito la propria innocenza sottolineando di aver frequentato la casa di Garlasco per via dell’amicizia con Marco Poggi. "Ero lì nei giorni precedenti – ha detto –. Quello che mi dà da pensare è che, adesso, parlino di Dna probabilmente da contatto. Se così fosse, non dovrebbe esserci una parte minima e infinitesimale. Mi aspetterei una quantità sostanziosa, ben evidente. Personalmente non ho pesi sulla coscienza. Sono innocente, non ho fatto nulla. Piuttosto sono preoccupato per mia madre che continua a piangere". Il giudice a breve deciderà se accogliere la richiesta del pm e procedere con l’incidente probatorio fissando l’udienza.