Giovedì 31 Ottobre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Il giallo delle tre telefonate "Fermi, passerà un treno" Ma l’alt è stato ignorato

Cinque operai falciati, la sala operativa aveva avvertito l’addetto sul cantiere. Il tecnico (indagato) di Rfi è distrutto: dorme solo con i farmaci e piange.

Il giallo delle tre telefonate  "Fermi, passerà un treno"  Ma l’alt è stato ignorato

Il giallo delle tre telefonate "Fermi, passerà un treno" Ma l’alt è stato ignorato

di Viviana Ponchia

La prima è delle 23.30: "State fermi, deve ancora passare un treno che è in ritardo". La seconda, pochi minuti dopo: "Bisogna aspettare dopo la mezzanotte, dopodiché potrete intervenire in due fasce orarie disponibili, prima o dopo l’1.30, quando passerà un altro treno". La terza, alle 23,47, coincide con lo schianto ed è gonfia di urla disperate.

Tre telefonate in mezz’ora fra l’addetto Rfi sul cantiere alla stazione di Brandizzo, lo ‘scorta-ditta’ Antonio Massa, e la sala operativa di Chivasso. Indicazioni precise per non fare scendere sui binari i 5 operai della Sigifer. Una scia di negligenze spaventose, poi lo strage. Se quegli avvertimenti non fossero stati ignorati, probabilmente l’incidente di Brandizzo sarebbe stato evitato. Manca solo il nullaosta cartaceo, il modulo 40 che autorizza a procedere. Tutto il resto è fin troppo chiaro. Ci sono le registrazioni e i filmati delle telecamere. Si vede e si sente tutto, anche i rumori dei ragazzi che stanno lavorando sui binari: gli ultimi minuti di vita di Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Saverio Giuseppe Lombardo. Sono stati tratti in inganno dal passaggio di un primo treno di linea, scambiato per il secondo in ritardo di una ventina di minuti? Loro non hanno colpe, lo ha ribadito il procuratore capo di Ivrea, Gabriella Viglione: "Rispondono a chi comanda, non decidono quando andare a lavorare e dove". Ma allora: chi ha dato l’ordine? E ignorare il nullaosta è forse una prassi?

L’inchiesta ruota attorno a questi due punti in attesa che Massa e l’altro superstite, il caposquadra Andrea Girardin Gibin, vengano interrogati nei prossimi giorni come indagati per omicidio plurimo e disastro ferroviario. La procuratrice di Ivrea, parlando del tecnico di Rfi, riferisce di un "uomo inconsolabile", scosso da pianti continui e incapace di dormire senza farmaci. Nelle ultime ore sul web sono apparsi insulti per avere causato cinque morti, i suoi profili social sono stati cancellati. Davanti alla stazione Paolo Bodoni, il sindaco di Brandizzo, racconta che il contratto semestrale di Giuseppe Sorvillo era scaduto a fine agosto: "Aveva firmato il 28 o 29, non ricordo di preciso. Il 30 è morto". Prima faceva il commesso in un supermercato. Per sostenere la moglie e i due figli di 6 e 10 anni sono stati raccolti più di 4mila euro grazie a parrocchia e la onlus locale.

La cornice del disastro racchiude storie dove al dolore si somma la necessità. Tra i mazzi di fiori sui gradini della stazione è stato deposto un casco di protezione giallo con dentro un cuore rosso che sanguina. Sul muro, in una foto portata dalla famiglia, sorride Kevin, 22 anni.