L’Italia spieghi i motivi della scarcerazione del generale libico Njeem Osama Almasri Habish, avvenuta martedì "senza preavviso o consultazione". La Corte penale internazionale va all’attacco, dopo aver visto sfumare la consegna di un uomo che voleva arrestare per crimini di guerra e contro l’umanità. Sul piede di guerra anche tutte le opposizioni che accusano il governo di aver liberato "un torturatore". Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, riferirà la settimana prossima in Parlamento sul caso. Mentre l’opposizione chiede che sia Giorgia Meloni a riferire su "qualcosa di inaudito, che non può passare sotto silenzio". Ovvero il caso del rilascio del trafficante di uomini libico, Njeem Osama Almasri Habish (vertice della Polizia giudiziaria che opera alle dirette dipendenze funzionali della magistratura e dello stesso Procuratore generale nazionale, Sadiq Al-Sur), arrestato sabato a Torino su mandato della Corte penale internazionale, ma poi scarcerato e persino riaccompagnato a Tripoli con un volo dello Stato italiano. Intanto si scopre che il comandante libico era in Germania: nel giorno in cui la Cpi ha spiccato il mandato d’arresto si è presentato ad un autonoleggio per chiedere se poteva riconsegnare a Fiumicino l’auto che avrebbe affittato. In quelle ore un funzionario della Corte dell’Aja ha contattato con un funzionario di sicurezza dell’ambasciata italiana in Olanda per comunicargli che Almasri sarebbe entrato in Italia, dove è stato poi arrestato la sera del 19.
L’OPPOSIZIONEL’opposizione sceglie la via della conferenza stampa unitaria per attaccare il governo: "Tutti chiediamo alla presidente di smettere di nascondersi dietro i suoi ministri. Quanto è accaduto è di una gravità inaudita. Vogliamo la massima trasparenza su una vicenda opaca", dice la segretaria del Pd Elly Schlein. E ancora: "La premier dichiarava guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ne arrestano uno e lo riaccompagna a casa. Incredibile". Giuseppe Conte, leader del M5s, dice che "Meloni e Nordio devono urgentemente dare spiegazioni al Paese sulla clamorosa decisione di sottrarre alla giustizia internazionale un criminale. Cosa sta succedendo all’Italia, alla culla del diritto umanitario? Dopo avere vigliaccamente disconosciuto il mandato di arresto contro Netanyahu, adesso il governo continua a sbeffeggiare la legalità internazionale offrendo protezione e aerei di Stato?"
ITALIA VIVA, AVS E AZIONELa deputata di Italia viva Maria Elena Boschi dice che il governo "fa la voce forte con i deboli, che manda in carcere le donne incinta, le donne con bambini di pochi mesi, e quando c’è una persona accusata di reati così gravi come la tortura, il traffico di esseri umani, le violenze sessuali, decide di riaccompagnarlo in Libia". Angelo Bonelli di Avs aggiunge che "Il Falcon può volare solo con l’autorizzazione di Palazzo Chigi, che ha dato l’ok al decollo e riportato questo criminale in Libia", e chiede le dimissioni del ministro Nordio.
TAJANI E LA MAGGIORANZAIl ministro degli Esteri Antonio Tajani difende il governo: "C’è la procedura penale che deve essere rispettata, se ci sono dei vizi nell’applicazione delle norme, i provvedimenti non possono essere applicati". Errori di chi? "Errori da parte di chi doveva parlare con il ministro" della Giustizia, conclude il vicepremier. Da Fdi il senatore Sergio Rastrelli e il deputato Giangiacomo Calovini dicono che le critiche sono strumentali e che il governo non ha avuto un ruolo nel rilascio: "È stata la Corte d’Appello di Roma a decidere".