Domenica 1 Settembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Libano, il generale italiano: "Qui raid continui. L’escalation? Il rischio c’è"

Il comandante Unifil del contingente tricolore, Giovanni Brafa Musicoro: alta tensione tra Hezbollah e Israele. "Attacchi quotidiani vicino alle nostre basi, cerchiamo di mediare con il dialogo"

Roma, 18 novembre 2023 – Generale Giovanni Brafa Musicoro, comandante del settore ovest di Unifil e del contingente italiano in Libano, come è la situazione, oggi?

"In questo momento il Libano vive una crisi politica e una gravissima crisi economica che hanno portato a un profonda crisi sociale. La tensione tra Israele e Hezbollah c’è sempre stata, dal 2006 a oggi, e con gli eventi del 7 ottobre il livello di contrapposizione tra le parti si è alzato con ripetuti scontri a fuoco. Ma sinora la dinamica di azione e reazione è ancora all’interno di una sfera che non fa pensare a una escalation che porti alla guerra aperta. Domani potrebbe essere diverso, ma oggi questa è la situazione. Certo, se all’inizio gli scambi erano in terreno aperto ora si è passati a tiri verso postazioni o mezzi militari o centri abitati, e quindi a contare vittime. Ma ancora non vedo una volontà vera di escalation. In mezzo c’è Unifil, che dal 7 ottobre svolge una funzione importantissima perché attraverso il dialogo continuo tra il nostro comando, le forze armate israeliane e quelle libanesi si cerca di evitare che un malinteso, un errore, che scateni quell’escalation che nessuno vuole. Fino a che le condizioni di sicurezza lo permetteranno, continueremo a svolgere questa attività con la stessa intensità e lo stesso impegno".

Soldati italiani in Libano (Ansa)
Soldati italiani in Libano (Ansa)

Proseguono gli attacchi israeliani nella zona di Naqura ma anche di Jebbin e Yarin, che sono piuttosto vicine all’area dove sono schierati gli italiani. C’è il rischio di essere coinvolti?

"Quello che posso dire con certezza è che al momento Unifil non è un target di nessuna delle due parti e ci sentiamo sufficientemente al sicuro da questo punto di vista. Le aree di Jebbin e Yarin sono effettivamente vicine alle nostre basi. Assistiamo quotidianamente ad azioni di fuoco indiretto sia da nord verso sud che viceversa. Per fortuna dal Libano verso Israele queste azioni coinvolgono pochissimo Unifil perché i colpi vanno oltre la blue line, mentre per quelli da Israele verso nord gli effetti sono sì sulla nostra area di responsabilità, ma sono abbastanza lontani dalle nostre basi e ci limitiamo a proteggerci attivando le misure di sicurezza".

Come è il rapporto con le le autorità locali e la popolazione?

"Nel settore ovest di nostra competenza il dialogo con le autorità locali, civili, militari e religiose è molto buono, grazie anche a molte attività di cooperazione civile e militare che cercano di venire incontro alle necessità della popolazione. Anche l’accoglienza della popolazione è rimasta buona. Tutti hanno capito l’imparzialità di Unifil, il suo mandato, la sua utilità. Le cose non sono cambiate in questo mese e noi stiamo lavorano perché non cambino, continuando la cooperazione e fornendo quel che serve in questo momento".

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