Venerdì 27 Settembre 2024

Il film su Messina Denaro. La città del boss dice no: "Qui non lo proiettiamo"

Il 10 ottobre esce “Iddu“ in tutte le sale d’Italia, tranne che a Castelvetrano. L’unico cinema è gestito dal figlio dell’ex sindaco già confidente del capomafia.

Il film su Messina Denaro. La città del boss dice no: "Qui non lo proiettiamo"

Un poster del film “Iddu“, imbrattato a Isola delle Femmine (Palermo)

Al Cinema Marconi di Castelvetrano, l’unico della città, per tutta la settimana sarà in programmazione Beetlejuice Beetlejuice, l’ultimo film visionario di Tim Burton. Poi arriverà il seguito di Joker. Il 10 ottobre toccherà al film d’animazione Il robot selvaggio, storia di un robottino naufrago su un’isola remota che deve lottare per la propria sopravvivenza.

Castelvetrano, provincia di Trapani, è la città di Matteo Messina Denaro, il boss arrestato il 16 gennaio 2023 dopo trent’anni di latitanza e morto otto mesi dopo per un cancro. Il padrino non c’è più, ma nella sua città forse c’è ancora traccia di una “memoria“ che inibisce la sopravvivenza. Il 10 ottobre, in tutti i cinema d’Italia non esce solo la storia del robottino Roz, ma soprattutto Iddu - L’ultimo padrino, diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Un film che racconta proprio la latitanza di MMD. Un film che però a Castelvetrano nessuno vedrà.

Il gestore del Marconi, infatti, ha deciso di non farlo proiettare. Lui è Salvatore Vaccarino, già consigliere comunale, e la sua famiglia è da sempre proprietaria del cinema. Il film? "Non mi interessa e non mi riguarda". Il padre era Antonio, ex sindaco di Castelvetrano. Il sindaco di oggi, Giovanni Lentini, dice che farà "opera di convincimento per far cambiare idea e offrire questa possibilità ai cittadini". Il punto è che Vaccarino senior nei primi anni Duemila si faceva chiamare Svetonio e intrattenne uno scambio epistolare con Messina Denaro alias Alessio, uno scambio di pizzini per conto dei servizi che avrebbe dovuto facilitare la cattura del boss. E uno dei personaggi principali di Iddu, Catello Palumbo, è ispirato proprio a Svetonio...

Una fuga di notizie, nel 2006, fece saltare l’operazione. Il padrino scrisse a Vaccarino un’ultima lettera il 15 novembre: "Ha buttato la sua famiglia nell’inferno, la sua illustre persona fa già parte del mio testamento. In mia mancanza qualcuno verrà a riscuotere il credito che ho nei suoi confronti". Nonostante le minacce, non ci furono ritorsioni e l’ex sindaco poté tornare tranquillo a gestire il suo cinema di paese. Dove almeno Roz è sopravvissuto a Iddu.

Giorgio Caccamo