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L’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, 69 anni: dal 2022 è presidente della Cei
Bologna, 17 febbraio 2025 – "È nel buio che scorgiamo la luce. La speranza non delude, e la gioia che da essa viene è la nostra vera forza. E di questo abbiamo bisogno davvero, soprattutto davanti al limite della vita, di questo e non di morte. La dignità è sempre curare, anche nella debolezza più grande". Sono le parole che il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, sceglie per l’omelia nella Giornata mondiale del malato, durante la celebrazione al Sant’Orsola, ieri. E a margine aggiunge: "Ne parleremo in presidenza Cei, faremo un comunicato mercoledì". Ma, specifica, il pensiero della Chiesa su questo punto è chiaro, da sempre: "L’abbiamo già detto in tanti modi – riprende Zuppi –, ma mercoledì faremo una nota vera e propria. Peraltro, i vescovi della Toscana si sono già espressi. Penso che il giubileo sia sempre un grande sforzo per amare e difendere la speranza", aggiunge.
Regolamentazione del fine vita: il caso toscano
Parole che pesano come macigni nei giorni in cui è riesploso il caso del fine vita e della sua regolamentazione: la Regione Toscana ha approvato martedì scorso la prima legge italiana che determina tempi e modalità per l’accesso al suicidio assistito, ma il centrodestra toscano, sabato, ha presentato ricorso al Collegio di garanzia. Ora, la legge di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni è ‘congelata’ per 30 giorni, in attesa della decisione dell’organo ausiliario regionale: in caso di parere negativo, sarebbe tutto da rifare.
Il dibattito infuoca gli animi, anche quelli emiliano-romagnoli: proprio in questi giorni dello scorso anno, infatti, la Regione aveva approvato la delibera ad hoc, con cui consentiva al malato di congedarsi dalla vita in 42 giorni. Ma la legge di iniziativa popolare non era mai stata discussa: per bypassare il voto su un provvedimento divisivo, l’allora governatore Stefano Bonaccini aveva optato per lo strumento-delibera. E ora la miccia è di nuovo accesa. La patata bollente passa al nuovo presidente della Regione, Michele de Pascale, che dovrà tornare a discutere la questione. Nel frattempo, dalla delibera dello scorso anno (su cui pendono due ricorsi al Tar), sono stati tre i pazienti oncologici che hanno chiesto di avviare l’iter per il fine vita.
La Chiesa verso la vita fragile
Il cardinale Zuppi non ci gira attorno: "Un mondo come il nostro esalta la vita e poi la considera inutile, la butta via, la rende senza senso perché è fragile e la fragilità richiede amore, attenzione, risorse per curarla e per difenderla, sempre". E cita il messaggio di Papa Francesco per questa Giornata: "La cura è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera".
L’arcivescovo tocca il tema sfiorandolo in molti modi. Ieri, nell’ospedale bolognese, è stato a visitare una bimba: "Si chiama Greta ed è in attesa di trapianto di cuore – racconta –, va in giro con un carrellino. Quando sono andata a salutarla, mi ha detto: ‘Questo è il mio cuore’ (indicando il carrellino). Io l’ho guardata e ho detto: ‘Beh, possiamo fare cose straordinarie, davvero’. Cerchiamo sempre di rendere questa cura, che è il riflesso di quello che il Signore vuole per tutte le persone, tutte, nessuna esclusa". Zuppi invita a essere "pellegrini di speranza. Abbiamo una luce verso cui andiamo che ci permette di passare anche per quella valle tenebrosa che porta fatica, angoscia, paura nel nostro cuore. Ma il Signore è con noi. La speranza non delude, cura, apre alla vita piena".