Il debito pubblico ha invertito la marcia. Dopo aver toccato ad agosto 2.734,3 miliardi di euro è sceso a settembre a 2.706,4 miliardi con un calo di 27,9 miliardi. È quanto emerge dalle statistiche della Banca d’Italia. A contribuire al risultato ha influito anche la ripresa dei pagamenti a settembre di alcune imposte sospese durante l’emergenza Covid. In, particolare i pagamenti Iva sospesi per imprese e professionisti.
A settembre – spiega Bankitalia – le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state di 35,6 miliardi, in aumento di 5,9 miliardi (+19,7%) rispetto al medesimo mese del 2020.
Nei prossimi mesi, potrebbe contribuire a migliorare i conti, sia la ripresa, già partita a ottobre, delle rate dei pagamenti ordinari dovuti al fisco sia quella – decisa per fine novembre – dei pagamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, cioè la sanatoria decisa dal governo nel 2019 e poi sospesa nel 2020 con l’arrivo dell’emergenza. In quest’ultimo caso, le rate dei pagamenti più volta rimandati, arriverebbero però tutte in scadenza insieme il 30 novembre. A questo proposito Lega, Pd e Forza Italia propongono o un ulteriore slittamento al 31 dicembre o un più probabile frazionamento dei pagamenti in 4 rate