Martedì 2 Luglio 2024
MARCO
Cronaca

Il console di Israele. Una corsa oltre lo sport. Gino, esempio di pace

L’intervento di Carrai sull’esempio del campione fiorentino durante la guerra. Salvò centinaia di ebrei dal nazifascismo. E oggi è un Giusto delle Nazioni.

Il console di Israele. Una corsa oltre lo sport. Gino, esempio di pace

Il console di Israele. Una corsa oltre lo sport. Gino, esempio di pace

Carrai*

Tre giorni fa nel portare i miei saluti e il benvenuto a Firenze ai membri della squadra israeliana al Tour de France gli ricordavo che avrebbero avuto due grandi compiti davanti a loro: competere in uno sport e nella più bella gara di quello sport che in ogni caso deve avere alla base il valore di quello scambio di borraccia che Coppi e il fiorentino Bartali fecero sul Col de Galiber proprio nel Tour de France del 1952 delineando valori più grandi della gara stessa: il valore dello sport, l’amicizia, la fratellanza.

Il secondo compito forse in questo tempo ancora più arduo sarebbe stato indossare una maglia con la scritta Israel che avrebbe comportato ricevere ingiurie, minacce, protezione e privazione di libertà nell’affrontare una competizione sportiva. Il mio saluto esortava a tenere in alto i cuori. Infatti Gino Bartali, che si fece esempio nello scambio della borraccia, si rese esempio ancor più grande quando sfidò il nazifascismo per nascondere gli ebrei e per questo oggi è Giusto delle Nazioni.

La mia profezia già prima della partenza del Tour si è avverata. Voglio però ricordare a quella squadra che ha la Stella di David sulla schiena che abbia sempre in mente, e che lo scolpisca nei loro cuori e nelle loro teste, che loro sono nel giusto. Chi in nome della pace arriva, come a Monaco 1972, a prendere di mira degli atleti per il solo fatto di avere una stella di David e la scritta Israel sulle spalle, sappia che Israele è il nome che Il Signore dette a Giacobbe perché come dal significato ebraico lottò con il Signore e ce la fece.

Am Ysrael Chai!

* Console di Israele