Domenica 8 Settembre 2024

Il climatologo Fazzini:: "C’erano segnali, fenomeno prevedibile. Bisognava sorvegliare"

Il climatologo Massimiliano Fazzini analizza la tragedia del Bayesan causata da una tromba marina prevedibile. L'equipaggio non ha riconosciuto i segnali premonitori, evidenziando un grave errore umano.

Il climatologo Fazzini:: "C’erano segnali, fenomeno prevedibile. Bisognava sorvegliare"

Il climatologo Massimiliano Fazzini analizza la tragedia del Bayesan causata da una tromba marina prevedibile. L'equipaggio non ha riconosciuto i segnali premonitori, evidenziando un grave errore umano.

"In questa storia del veliero qualcuno ha sbagliato. Se ci fosse stata sorveglianza si sarebbero accorti che stava arrivando una tromba marina". Massimiliano Fazzini (foto), climatologo e docente universitario, guarda alla tragedia del Bayesan con occhio esperto.

Dopo una siccità così prolungata era prevedibile l’arrivo del ‘mostro marino’?

"Da quello che si è capito, possiamo dire che si è trattato di una tromba marina, che ha una magnitudo, una potenza esplosiva minore di una tromba d’aria e che, una volta che tocca terra, nel volgere di 30-50 metri, muore. Questo perché trae la sua energia dal calore che si sprigiona dall’evaporazione del mare. Sì, certo queste trombe marine sono prevedibili e attese, per due motivi: il mare siculo ha immagazzinato calore che si è liberato in vapore acqueo; l’arrivo di aria fresca che crea un’instabilità atmosferica e le condizioni per i cumolonembi. Questi ultimi danno origine a trombe d’aria sulla costa e trombe marine nel mare. E poi ci sono i segnali premonitori".

Quali?

"I comulonembi a base non piatta, i mammatus".

Un marinaio può accorgersene? "Un marinaio se ne accorge subito".

E come mai l’equipaggio del Bayesian si è fatto trovare impreparato?

"Me lo chiedo anche io: come è possibile che nessuno su un veliero da 57 metri si accorga dei mammatus, del calo delle temperature e del rinforzo dei venti? Questo è un errore umano. Lì qualcuno ha sbagliato di grosso".

n.f.