Lunedì 30 Settembre 2024
MASSIMO SELLERI
Cronaca

Il cardinale: "La giustizia è più forte della vendetta"

L’omelia di Zuppi: La guerra è da ripudiare "La memoria per non vivere inconsapevoli".

Il cardinale: "La giustizia è più forte della vendetta"

Il cardinale Matteo Zuppi a Marzabotto

MARZABOTTO (Bologna)

Antonietta Benni e Ferruccio Laffi. Nel celebrare l’80simo anniversario dell’eccidio di Monte Sole il presidente della Cei, il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, ricorda le figure di questi due superstiti che con la loro testimonianza hanno orientato la comunità di Marzabotto verso la riconciliazione. Antonietta era una suora laica appartenente all’ordine delle orsoline e in quelle 30 ore in cui rimase immobile sepolta dai cadaveri di altre donne e dei bambini dell’asilo che dirigeva nell’oratorio di Cerpiano vicino a Marzabotto, si chiese se era viva o se era finita all’inferno. "Quando nel 1967 ci fu il primo referendum per decidere se perdonare o meno l’ufficiale tedesco Walter Reder che ordinò le stragi – ha ricordato Zuppi – lei disse che il perdono va sempre concesso e che se uno non perdona non può essere cristiano. Spiegò anche che il perdono non è amnistia e aveva ragione lei. Il fatto di non cercare la vendetta rendeva ancora più forte la sua richiesta di giustizia. Il male è molto più pericoloso se non c’è la giustizia. La ricerca forsennata dell’occhio dell’altro non fa recuperare il proprio, ma fa perdere anche l’altro. L’amore è l’unica strada per combattere il male. Noi dobbiamo anche chiederci come sia stato possibile che il male si sia impossessato delle persone e le abbia portate a commettere quelle stragi. Se non ci interroghiamo su questa realtà inquietante diventiamo complici del male, perché l’indifferenza alimenta l’odio". Ferruccio Laffi è scomparso lo scorso gennaio e aveva sedici anni quando, tornato a casa la sera dopo che i tedeschi se ne erano andati, vide i cadaveri di 18 persone, 14 dei quali suoi parenti dai genitori ai nipoti, essere diventati il cibo di maiali e galline.

"Ci ha affidato il compito di tramandare quello che lui ha vissuto. Le vittime innocenti, i furti che i soldati tedeschi commettevano come offesa ai morti, il compiacimento dei collaborazionisti fascisti per aver eliminato un avversario – dice Zuppi –. È importante fare memoria perché il passato con i suoi errori è sempre vivo. Mattarella e Steinmeier con la loro visita congiunta non negano il passato ma partendo dal perdono e dalla riconciliazione vogliono tracciare la strada perché quel ‘mai più’ che tutti noi proviamo nell’ascoltare le storie dei testimoni sia concreto. Le tante Marzabotto della storia sono la guerra stessa, una grande inutile strage e a noi non resta che diventare sempre di più operatori e costruttori di pace. Solo così renderemo veramente onore alle vittime". La giustizia è più forte della vendetta perché "ripara" al male, "se non c’è la giustizia il male è più pericoloso, le tenebre entrano nel cuore dell’uomo e si diventa seminatori di morte".