Il capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin dichiara ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca, lanciando un appello a "fermare" i capi delle forze armate russi dopo aver accusato le truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti, su ordine del ministro della Difesa Shoigu facendo "un numero enorme" di morti. "Siamo in 25.000", ha dichiarato il leader dei miliziani invitando i russi, in particolare i soldati, a unirsi a loro e a non opporre resistenza in quello che "non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia". Immediata la replica da Mosca: prima il ministero della Difesa russo ha respinto ogni accusa di attacchi ai mercenari. Poi scende in campo direttamente il Cremlino: il presidente Vladimir Putin "è stato informato sulla situazione intorno a Prigozhin" e "si stanno prendendo le misure necessarie".
Poco dopo il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto un procedimento penale contro il capo di Wagner "per invito alla ribellione armata", intimando il leader dei mercenari a "interrompere le azioni illegali". La rivolta lanciata dal leader mercenario giunge al termine di una ennesima giornata di bordate contro gli apparatchik gallonati di Mosca, con il patron della Wagner che ha definito l’esercito russo "una bolla d’aria scoppiata", mettendo in dubbio anche le motivazioni addotte ufficialmente per la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. Prigozhin ha dichiarato che quando è iniziata l’invasione su vasta scala la situazione del conflitto nel Donbass non era diversa da quella degli ultimi anni e non c’era nessuna "folle aggressione" da parte di Kiev, che – ha affermato ancora – non si apprestava ad attaccare la Russia assieme alla Nato. Secondo Prigozhin quindi, il ministero della Difesa russo, ovvero il suo arcinemico Shoigu, ha "ingannato" sia la società sia Putin.
"Il capo della Wagner "ha aperto una ferita nella narrativa russa, ha squarciato un velo di omertà e di disinformazione", ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto a Washington per incontrare il collega americano Lloyd Austin. Intanto si registrano tensioni tra Washington e Kiev sulla controffensiva ucraina. Il capo dell’intelligence ucraina, Kirill Budanov, in serata ha detto: "La fragile dittatura di Putin è caduta".
r. e.