Martedì 18 Febbraio 2025
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Papa ricoverato, il capo degli pneumologi: "Ha un fisico debilitato. E ora farà cure mirate"

Micheletto e l’infezione polimicrobica: più agenti patogeni nell’organismo "Francesco potrebbe aver assunto farmaci che indeboliscono le difese"

Roma, 18 febbraio 2025 – Infezione polimicrobica delle vie respiratorie: questa al momento è la diagnosi per papa Francesco, 88 anni, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio, come riporta il Vaticano.

Claudio Micheletto
Claudio Micheletto

Claudio Micheletto, presidente nazionale Aipo (Associazione italiana pneumologi ospedalieri) e direttore dell’Unità di Pneumologia nell’Azienda ospedaliera universitaria di Verona: cosa vuol dire?

"Che sono stati isolati più agenti patogeni. Parliamo di batteri, virus o funghi. Quindi è un’infezione impegnativa, attacca pazienti con ridotte difese immunitarie. Può essere una bronchite o una polmonite, in questo caso non lo sappiamo. Non abbiamo elementi per arrivare a conclusioni. Ma se hanno isolato più di un microrganismo, faranno comunque terapie mirate".

Il professore pesa le parole con grande attenzione e fa una premessa doverosa: "Il giudizio sulle condizioni del Papa è basato su quel che trapela, al momento".

Quali sono i sintomi di questa infezione?

"Tosse e catarro. La difficoltà a respirare? Quella è una conseguenza".

E quanto può durare il decorso?

"Dipende dai microrganismi, che possono essere molto resistenti. Penso ai funghi, ad esempio. Non sappiamo se il Papa usasse cortisone, prima".

Il volto del Pontefice nelle ultime foto appare gonfio. Un segno che rimanda a quella terapia?

"Anche questa è un’ipotesi. Il cortisone viene usato in molti casi, dalle malattie reumatologiche a tante altre. Di sicuro, è l’anti infiammatorio più efficace che esista. Chi lo utilizza è più soggetto alle infezioni".

Come quella polimicrobica?

"Sì, esatto. E quando un’infezione fa fatica a guarire? Nell’anziano, quando ci sono altre patologie e in chi usa il cortisone. Ma ripeto, per il Papa queste sono tutte ipotesi".

All’inizio si era parlato di bronchite.

"La bronchite in sé non è grave. In sostanza guariscono tutti. Il problema è se ci sono fattori concomitanti. Parliamo di un’infiammazione acuta dei bronchi. Quella cronica invece è un’altra malattia, provocata dal fumo".

Quali complicanze può dare la bronchite?

"Si può arrivare allo scompenso cardiaco se si fa fatica a respirare o alla polmonite, anche se ritengo la seconda possibilità abbastanza rara. Ma la bronchite di per sé guarisce, è solo una questione di tempo. Lentamente ma guarisce".

Papa Francesco ha raccontato che a 21 anni per una polmonite gli è stato asportato il lobo superiore del polmone destro.

"Il fatto di avere un lobo in meno, comporta una ridotta capacità polmonare, quindi carenze dal punto di vista funzionale dell’apparato respiratorio. Ma c’è anche un altro elemento".

Quale?

"Il fattore età, con la cosiddetta senescenza immunitaria, cioè una risposta tardiva nell’instaurare le normali difese dell’organismo. Perché si può prendere il migliore antibiotico del mondo, ma ci dev’essere anche una risposta immunitaria per guarire un’infezione".

Nel marzo di due anni fa il Santo Padre venne ricoverato d’urgenza per una "polmonite acuta", come confidò poi lui stesso.

"La polmonite è naturalmente più grave. Poi, sempre guardandolo senza sapere altro, il Papa sembra anche appesantito. In questo caso, il cuore tende a scompensarsi più facilmente".