Mercoledì 17 Luglio 2024
ACHILLE PEREGO
Cronaca

Ikea oltre il low cost: ora affitta i mobili

Sperimentazione in Svizzera. L’arredo restituito sarà poi restaurato e venduto

Ikea, arriva il noleggio dei mobili

Ikea, arriva il noleggio dei mobili

Milano, 5 febbraio 2019 - Dai mobili montati fai-da-te a quelli in affitto. Ikea, il colosso svedese che ha rivoluzionato il mondo dell’arredamento all’insegna del low cost, si prepara a una nuova sfida: il noleggio. Alla ricerca di sempre nuovi modelli di business – che hanno visto negli ultimi tempi un’accelerazione sull’online e l’apertura di negozi più piccoli nei centri città, ad affiancare i classici maxi store delle periferie – Ikea lancerà infatti il leasing dell’arredamento. Con un occhio di riguardo su potenziali nuovi clienti ma anche al tema dell’ambiente e dell’economia circolare. L’esperimento del noleggio, raccontato dal Financial Times, dovrebbe partire entro poche settimane in Svizzera, per poi espandersi su altri mercati.  L’idea del noleggio segna un cambiamento radicale di strategia del gruppo svedese – vincente sul fronte del design e del prezzo, un po’ meno forse sulla percezione della durata dei suoi mobili –, pronto a scommettere su un’offerta innovativa pensata per fidelizzare ancora di più i clienti che già possiedono prodotti Ikea. Con il sistema del leasing, che dovrebbe riguardare all’inizio mobili per ufficio e cucine, Ikea conta anche di rimettere a nuovo gli articoli noleggiati per poi rivenderli. 

"Lavoreremo con i nostri partner in modo da facilitare il noleggio – spiega Torbjorn Loof, l’ad di Inter Ikea, la società a cui fa capo il marchio –. Una volta terminato il periodo di noleggio, i mobili vengono restituiti e se ne possono affittare altri. Invece di buttarli via, noi li rimettiamo a nuovo e potremmo venderli, allungando così il loro ciclo di vita". Una possibilità che rientra nel progetto di Ikea di sviluppare un modello di business circolare e sostenibile al 100%, anche per ridurre l’impatto sul clima del 15% in termini assoluti, arrivando a una riduzione del 70% per prodotto entro il 2030 (considerando la crescita organica). 

Nei piani del gigante svedese (quasi 39 miliardi di ricavi con tutta le rete franchising in 30 Paesi, compresa recentemente anche l’India, e oltre 158mila addetti), ci sarebbe anche il progetto della vendita dei pezzi di ricambio, consentendo ai clienti di acquistare componenti per mobili che non sono più disponibili negli store. E in questo senso si pensa anche ad abbonamenti scalabili per diversi tipi di arredamento. "Il consumatore – ha aggiunto Loof – può cambiare e modernizzare la sua cucina, se è un modello in abbonamento. Mi sembra un’opportunità interessante". 

Negli ultimi tempi, Ikea aveva già cambiato filosofia decidendo di aprire negozi più piccoli in centro città (in Italia si guarderebbe, all’inizio, a Milano e Roma) e ha migliorato molti dei suoi servizi come le vendite online, la consegna a domicilio e il montaggio. Scelte che hanno anche portato, come aveva spiegato qualche mese fa il ceo, Jesper Brodin, alla necessità di una "semplificazione dell’organizzazione". Tanto che si era parlato di 7.500 tagli nelle posizioni amministrative, ma anche di 11.500 nuove posizioni tra nuova rete di piccoli negozi e potenziamento del canale digitale.