Nessuna preoccupazione secondo gli scienziati per i focolai di Sars-CoV2 degli ultimi giorni in alcune regioni: sono piccoli, contenuti e soprattutto si tratta di casi importati da Paesi dove l’epidemia non è sotto controllo come in Italia. Cluster – dicono – accesi da comportamenti imprudenti e che nulla hanno a che fare con la reale presenza del virus nella Penisola.
"Nei mesi scorsi in Veneto c’erano 112 focolai, ora sono pochissimi e buona parte arriva dall’estero. I dati parlano chiaro, la pandemia sta scemando, le terapie intensive si stanno svuotando. Se si accendono nuovi focolai la causa è da cercare nella difficoltà delle persone di valutare il rischio, nel rilassamento dei freni inibitori dopo mesi di paura", afferma il past president della Società europea di virologia e professore emerito a Padova Giorgio Palù.
Il docente individua nel "comportamento impulsivo", non attento durante gli spostamenti fra Paesi il motivo che ha portato ai nuovi contagi.