Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

I tre detenuti in fuga. Caos Beccaria, la giudice:: "Gli agenti non bastano. Servono anche educatori"

Dopo le rivolte e le evasioni, da ieri un nuovo comandante della Penitenziaria. Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano:. "Aumentare i posti nelle comunità e una formazione mirata del personale".

Dopo le rivolte e le evasioni, da ieri un nuovo comandante della Penitenziaria. Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano:. "Aumentare i posti nelle comunità e una formazione mirata del personale".

Dopo le rivolte e le evasioni, da ieri un nuovo comandante della Penitenziaria. Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano:. "Aumentare i posti nelle comunità e una formazione mirata del personale".

di Andrea Gianni

MILANO

Le difficoltà nella gestione dei minori stranieri non accompagnati si sommano all’aumento degli adolescenti con problemi legati a tossicodipendenza e disagio psichico. "A bisogni diversi bisogna dare risposte diverse e individualizzate – osserva Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano – da attuare attraverso una solida cabina di regia a livello nazionale e locale".

Mancano posti nelle comunità, mentre il carcere minorile Beccaria è da mesi al centro di rivolte, disordini e danneggiamenti. Una situazione esplosiva, sfociata nell’evasione di domenica. Quali soluzioni si potrebbero attuare nel breve periodo?

"Quello che sta succedendo al Beccaria è preoccupante ed è necessario intervenire al più presto per restituire credibilità al sistema giudiziario minorile, e realizzare l’importante bilanciamento che lo caratterizza tra funzione sanzionatoria ed educativa che coesistono in uno spazio responsabilizzante. Ci sono temi diversi che si incrociano, e una prima svolta positiva potrebbe arrivare grazie al bando della Regione Lombardia per garantire 36 posti letto in comunità sociosanitarie ad alta integrazione per giovani tra i 14 e i 21 anni con disagio psichico o disturbi legati all’uso di sostanze in carico ai servizi della giustizia minorile".

È necessario ridurre ulteriormente la pressione sul Beccaria?

"Il numero di detenuti è già stato ridotto e non penso si possa fare di più: è importante portare a conclusione il prima possibile i lavori per il ripristino delle circa venti celle che sono state gravemente danneggiate. Servono sicuramente più posti nelle comunità, offrendo non soluzioni generiche, ma percorsi disegnati sulla singola persona. Per questo bisogna lavorare sulla formazione e sulla specializzazione del personale, fare di più in questo ambito, con risorse per interventi mirati e di ampio respiro coordinati tra di loro, in grado di agire sul breve e sul lungo periodo".

Come si potrebbe operare, in questo momento, all’interno del carcere?

"La popolazione carceraria è portatrice di vissuti diversi, con disagi e problemi che spesso si intersecano. Volendo delineare tre direttrici, ci sono detenuti con problemi di dipendenza, altri presentano un disagio psichico e poi vi è la realtà dei minori stranieri non accompagnati. Bisognerebbe, per questo, pensare a tre tipologie differenti di intervento, con risposte coerenti ai bisogni".

Il comandante della Polizia penitenziaria è stato sostituito, tra le polemiche dei sindacati che hanno parlato di un “capro espiatorio“.

"Su questo non mi esprimo, sono valutazioni che spettano all’amministrazione. Penso solo che non sia sufficiente un aumento, pur necessario, del numero di agenti. È importante dedicare attenzione alla loro formazione e assicurare una stabilità degli organici. Servono inoltre più educatori, psicologi e mediatori culturali. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, sta seguendo con grande attenzione le complesse vicende che riguardano il Beccaria".

Lo scorso aprile l’inchiesta della Procura di Milano ha portato alla luce presunti abusi da parte di agenti della polizia penitenziaria al Beccaria, ad agosto è stata sequestrata droga che un operatore avrebbe spacciato ai detenuti. Episodi che, con contorni diversi, delineano uno scenario preoccupante.

"Auspichiamo, in entrambi i casi, che le indagini vengano chiuse al più presto, per poter ripartire con serenità. E attendiamo, inoltre, gli effetti degli interventi per riprendere in mano in tempi brevi le redini della struttura".