Mercoledì 24 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

I 98 migranti morti in mare. La strage di Cutro si poteva evitare. Indagati sei agenti: "Troppi errori"

Nel mirino della procura di Crotone quattro finanzieri e due uomini della Guardia Costiera. Il ministro Piantedosi: "Siamo certi dell’operato, dimostreranno la loro estraneità". E Salvini li difende.

I 98 migranti morti in mare. La strage di Cutro si poteva evitare. Indagati sei agenti: "Troppi errori"

Nel mirino della procura di Crotone quattro finanzieri e due uomini della Guardia Costiera. Il ministro Piantedosi: "Siamo certi dell’operato, dimostreranno la loro estraneità". E Salvini li difende.

La strage di Steccato di Cutro, che la notte del 26 febbraio del 2023 costò la vita ad almeno 98 migranti e fece almeno una decina di dispersi, si poteva evitare. Ne è convinta la Procura della repubblica di Crotone che ha inviato l’avviso di conclusione indagini a sei indagati, quattro membri della Guardia di Finanza (in origine erano tre) e due della Guardia Costiera (in origine erano tre).

A ricevere l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono stati Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale di Vibo Valentia della Guardia di finanza e del Roan, il Reparto operativo aeronavale delle fiamme gialle; Alberto Lippolis, comandante del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando e controllo tattico nel Roan di Vibo Valentia; Nicolino Vardaro, comandante del gruppo aeronavale di Taranto; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio nel Centro di coordinamento italiano di soccorso marittimo di Roma, e Nicola Nania, ufficiale di ispezione nel centro secondario di soccorso marittimo di Reggio Calabria.

Per tutti, gli stessi capi di imputazione: omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.Il nuovo inquisito è il capoturno della sala operativa della finanza di Vibo Valentia: fu lui, sostiene la procura, a mandare fuori strada la capitaneria avvisandola che "un nostro mezzo in pattugliamento sta aspettando il target a due-tre miglia dalla costa" mentre in realtà quel mezzo sta rientrando in porto.

Secondo Il pubblico ministero Pasquale Festa e la procura guidata da Giuseppe Capoccia i quattro indagati della Guardia di Finanza avrebbero commosso una serie di errori nelle azioni da svolgere dopo la segnalazione da parte di Frontex del caicco 40 miglia al largo dalle coste calabresi e avrebbero gestito male le comunicazioni con la Guardia Costiera.

In particolare, è stata contestata l’omessa completa comunicazione delle difficoltà di navigazione incontrate a causa delle condizioni meteomarine, nonché il ritardo nel predisporre le operazioni di intercetto del caicco. I due inquisiti della Guardia Costiera sono invece sotto accusa sostanzialmente per non la non azione: sia pure indotti in errore dai finanzieri, dice la procura, non si preoccuparono, visto anche le cattive condizioni meteomarine, di informarsi e di far scattare un soccorso in mare, e lasciarono che se ne occupasse la Finanza come operazione di polizia.

La decisione della procura ha profondamente diviso il mondo politico, con il centrodestra schierato a difesa di Gdf e Guardia Costiera. "Non solo rischiano ogni giorno la loro vita per salvare il prossimo – osserva il segretario della Lega, Matteo Salvini – ma corrono addirittura il rischio di essere arrestati in caso di disgrazia. Il mio incondizionato sostegno va a donne e uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza". "Sono certo – interviene il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – che gli operatori di Crotone dimostreranno la loro estraneità. Auspico che anche per i servitori dello Stato valga il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva".

Ma le opposizioni non ci stanno e ne fanno una questione politica. "Stiamo ancora aspettando – attacca la segretaria del Pd, Eli Schlein – che il Ministro Piantedosi risponda alla domanda che facciamo dal giorno del naufragio: perché non sono partiti i mezzi di soccorso più adeguati della Guardia costiera? Il Governo tace da allora". "Una cosa è certa – scrive su X il segretario di +Europa, Riccardo Magi – la responsabilità principale di ciò che è avvenuto a Cutro è politica ed è del governo".