L'Aquila, 22 gennaio 2017 - Il corpo di un uomo senza vita è stato individuato nel pomeriggio tra le macerie dell'hotel Rigopiano di Farindola, travolto mercoledì da una valanga. Sale così a 6 il triste bilancio delle vittime. Nove gli estratti vivi, mentre i dispersi segnalati sarebbero 23. Le ricerche dei superstiti continuano senza sosta malgrado le condizioni meteo non volgano al meglio e la pioggia, caduta copiosa sulla zona di Penne. I soccorritori, con l'abbassamento delle temperature, si devono ora guardare anche dal rischio slavine mentre gli esperti studiano la potenza della valanga: "Aveva raggiunto una massa di circa 120.000 tonnellate e una velocità tra i 50 e i circa 100 Km/ora".
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GENTILONI : NO CAPRI ESPIATORI - "È un'emergenza straordinaria", commenta il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che invita a non ricercare "capri espiatori" e caldeggia "più poteri per protezione civile e per il commissario alla ricostruzione".
VITTIME E SUPERSTITI - Delle 10 persone vive individuate sotto neve e macerie, 9 sono stati salvati. Non si conoscono, al momento, le condizioni della decima persona, né se questa sia effettivamente sopravvissuta. Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, ha ribadito: "Ci sono ancora speranze". Le vittime identificate sono cinque. Il piccolo Edoardo Di Carlo, salvato e ricoverato in ospedale, dopo aver perso la mamma Nadia Acconciamessa (il cui corpo è stato riconosciuto ieri pomeriggio) è rimasto anche senza il papà Sebastiano Di Carlo, dato per disperso fino alla tarda serata, poi riconosciuto.Le storie dei superstiti sono drammatiche. "Siamo sopravvissuti mangiando il ghiaccio", hanno raccontato altri superstiti.
L'ALLARME DELL'HOTEL - Nel frattempo, emerge una mail inviata dall'hotel alle autorità il 18 gennaio scorso, ovvero il giorno del terremoto e della slavina, in cui si segnalava la situazione "preoccupante" e si chiedeva di "predisporre un intervento". In serata la precisazione del presidente della Provincia: "Nessuno l'ha sottovalutata".
La cronaca minuto per minuto
21.50 - Il presidente della Provincia Antonio Di Marco ha visto materialmente la mail dell'hotel Rigopiano delle 14.00, nelle quali si chiedeva l'intervento 'pesante' per liberare i clienti, il giorno dopo, 19 gennaio. "Nessuno l'ha sottovalutata (..) io alle 14,00 avevo incontrato la sorella dei proprietari e avevo dato rassicurazioni (..). Ai fini dell'emergenza io alle 13,30 avevo già spedito la lettera al Governo nella quale richiedevo aiuto e mezzi per liberare anche quelle zone. Per me è una mail ininfluente: non ci siamo mai fermati".
20.50 - Il primo ministro Paolo Gentiloni parla in tv: "Un'emergenza seria" con la "concatenazione micidiale tra una nevicata che non si vedeva da 45 anni e tre scosse di magnitudo molto alta. Non diamo l'idea che questo livello di emergenza sia normale, è stato un livello straordinario", afferma Gentiloni ospite di 'Che tempo che fa'. "Attenzione a scatenare questa voglia di trovare capri espiatori. La verità serve a far funzionare le cose meglio, non a cercare vendette". Per il premier, bisogna comunque dare "poteri straordinari a chi si occupa di emergenza e ricostruzione, ovvero alla Protezione Civile e al commissario per la ricostruzione".
18.58 -" Al Rigopiano si sta tenta di trovare altre vie d'ingresso all'hotel - ha spiegato Paolo Molinari del Dipartimento della Protezione Civile, nel corso di un nuovo punto stampa a Rieti - scavando delle trincee laterali".
18.10 - I vigili del fuoco hanno individuato il corpo di una vittima all'interno dell'Hotel Rigopiano. Si tratta di un uomo ed è la sesta vittima ufficiale.
16.49 - Si arricchisce di particolari la ricostruzione delle ore che hanno preceduto la slavina. Alle ore 7,00 di mercoledì 18 gennaio la Provincia di Pescara era stata informata del fatto che per raggiungere l'hotel Rigopiano era necessaria una turbina. Gli spazzaneve erano al lavoro dalle 3,00 e si erano dovuti fermare ad un bivio che porta all'hotel. A quel punto scatta la ricerca della turbina. All'una ne viene rintracciata nell'aquilano verso Rieti, ma sarebbero occorse ore per portarla nel pescarese.
16.13 - Il 18 gennaio scorso, dopo il succedersi di scosse sismiche e di intense nevicate, l'amministratore unico dell'hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, ha mandato una mail al Prefetto di Pescara, al presidente della Provincia, alla polizia provinciale e al sindaco di Farindola, segnalando che "la situazione" stava diventando "preoccupante" e chiedeva di "predisporre un intervento". "I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto", scriveva il direttore, "non potendo ripartire a causa delle strade bloccate".
15.28 - "La speranza c'è sempre", dice il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. "Chi lavora in quelle condizioni", aggiunge, "lavora come se ci fossero da recuperare persone vive". E ancora: "Quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari".
13.08 - Una copia abruzzese che è riuscita a tornare sulla via di casa prima della tragedia ha raccontato che un uomo di colore, Faye Dame, senegalese, alto circa un metro e ottanta, di circa 30 anni, era all'hotel il 17 gennaio, ovvero il giorno prima che una valanga travolgesse la struttura. Il timore è che possa essere rimasto anche lui tra le macerie. Il numero dei dispersi così sale a 24 persone.
13 - Sono state effettuate ieri sera le prime due autopsie sulle vittime della tragedia. Le autopsie si sono svolte nell'istituto di medicina legale di Chieti. I corpi sono stati sottoposti anche a Tac, perché oltre ad alcuni segni evidenti esterni, ci sono da rintracciare anche possibili cause traumatiche interne. L'ipotesi più accreditata è quella di una serie di concause che avrebbero determinato la morte delle vittime.
12.33 - La pressione esercitata dalla valanga che ha spazzato l'hotel di Rigopiano era equivalente a "4.000 tir a pieno carico". Nella zona di accumulo la neve pesava 120.000 tonnellate, e ha investito la struttura a una velocità di 100 chilometri l'ora. Sono i dati dei Carabinieri forestali del servizio Meteomont.
12.30 - Giuseppe Romano, direttore Emergenze dei Vigili del Fuoco: "Le speranze ci sono abbiamo gia visto tanti casi di persone che sono sopravvissute anche per periodi ben piu lunghi". Sulla stessa linea, il suo collega Fabio Jerman del comando di Belluno, spiega che non c'è traccia di rassegnazione. "Abbiamo predisposto un avvicendamento delle squadre ogni quattro o cinque giorni a seconda delle mansioni".
11.45 - L'Università di Firenze ha inviato un radar all'avanguardia dal punto di vista tecnologico che servirà a dare un allarme là dove ci fosse un movimento pericoloso della neve.
11.00 - "Le condizioni meteo anche oggi non sono ottimali, e rendono impossibile l'utilizzo degli elicotteri, sia nell'area dell'hotel Rigopiano, sia in tutti i fronti dell'emergenza, dove si sta intervenendo con uomini e mezzi via terra". Lo ha detto la responsabile dell'Unità d'Emergenza della Protezione Civile.
10.49 - Nessun nuovo arrivo all'ospedale di Pescara. La nebbia, il meteo e i crolli stanno rallentando l'opera dei soccorritori.
9.00 - Si continua a scavare senza sosta su ciò che resta dell'hotel Rigopiano ma piove e il rischio slavine sale. Purtroppo, sul fronte dei sopravvissuti, non si registrano novità al momento e gli estratti dall'edificio sommerso dalla slavina restano 9 mentre i decessi risultano sempre 5 e i dispersi ancora da cercare dovrebbero essere 23.
00.40 - Lo continuano a ripetere tutti, come un mantra: "c'è ancora speranza". Ma la verità è che dopo il miracolo dell'altro eri, quelle voci che imploravano aiuto ("Siamo qui, siamo qui") sull'albergo sommerso di neve è sceso di nuovo il silenzio. Ma si continua a scavare.
23.49 - Sono state riconosciute altre due vittime: Sebastiano Di Carlo, 49 anni e Barbara Nobilio, di 51 anni, anch'essa di Loreto Apritino.