Sabato 11 Gennaio 2025
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

“Tavolo di Rigopiano a casa di un carabiniere”, indagine per furto. Il padre di una vittima: “Una doccia fredda”

Il militare è indagato ed è stato trasferito. Lo sconcerto tra le famiglie delle vittime. “L’ennesimo episodio, ad ogni vigilia di anniversario succede qualcosa”

Rigopiano (Pescara), 11 gennaio 2025 – Rigopiano senza pace. A pochi giorni dall’ottavo anniversario della strage, indagato per furto e trasferito un carabiniere forestale che aveva in casa un tavolo dell’hotel, recuperato tra le rovine del resort ai piedi del Gran Sasso, albergo di lusso cancellato da una valanga il 18 gennaio 201729 morti, tra le stragi più gravi in montagna.

Rigopiano, la potenza devastante della valanga che ha travolto l'hotel alle 16:49 del 18 gennaio 2017
Rigopiano, la potenza devastante della valanga che ha travolto l'hotel alle 16:49 del 18 gennaio 2017

Approfondisci:

Rigopiano e il peso del destino: così si sono salvati Francesca, Giampiero, Samuel e Angelica

Rigopiano e il peso del destino: così si sono salvati Francesca, Giampiero, Samuel e Angelica

Ma perché il militare aveva a casa quel pezzo di arredamento dell’albergo? Qualcuno lo aveva forse in qualche modo ‘autorizzato’? La vicenda è ancora da ricostruire.

Al di là del valore, è bene ricordare che l’area della strage è sempre sotto sequestro, sorvegliata da telecamere. Perché la storia di questo disastro è davvero tormentata. E nel corso degli anni si sono verificati episodi sconcertanti. Li abbiamo ripercorsi con Marcello Martella, padre di Cecilia - l’estetista del resort morta a 24 anni mentre faceva il suo lavoro – e segretario del Comitato vittime.

Marcello Martella, padre di Cecilia, una delle 29 vittime di Rigopiano, e segretario Comitato vittime
Marcello Martella, padre di Cecilia, una delle 29 vittime di Rigopiano, e segretario Comitato vittime

Marcello Martella, anche tra le rovine di Rigopiano si è ormai consumato un lungo elenco di fatti imbarazzanti.

"Nel 2018, l’anno dopo la strage, per Pasquetta, come familiari avevamo sorpreso una folla di persone… in gita. Sì, in gita a rovistare tra le rovine, dove sono morti i nostri cari. All’epoca non erano ancora state portate via le macerie, c’era ancora tutto. Erano scattate le denunce, anche per una coppia di ragazzi”.

E non è stato un episodio isolato.

"No, è capitato anche che abbiano tentato di rubare del rame. Quella volta i ladri erano stati scoperti al Bivio Mirri”.

Otto chilometri a valle, da lì iniziava il muro di neve alto due metri che ha impedito alle persone di salvarsi. Si arriva al tavolo ritrovato a casa del carabiniere.

"Per noi è stata davvero una doccia fredda. Proprio chi doveva controllare...”.

La sua sintesi?

"Rigopiano è lo specchio dell’Italia, dove ognuno pensa di poter fare quello che vuole. E vale anche per la genesi di questa strage. Nessuna sicurezza e prevenzione prima, e nessuna gestione neanche dopo la valanga”.

Il 18 gennaio vi riunirete per l’ottava commemorazione, sarà presentato il Giardino della memoria, dedicato ai 29 angeli.

"E ogni volta, alla vigilia della commemorazione, succede sempre qualcosa”. Rigopiano, Italia.