Mercoledì 22 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

"Ha stuprato due giovani donne". Volontario ripreso dalle fototrappole

Arrestato un 68enne, le vittime sono disabili. Decisive le telecamere anti-abbandono dei rifiuti in strada. L’uomo trasportava le persone da casa a scuola o ai centri diurni. L’accusa: violenze sotto un cavalcavia.

Il corteo delle attiviste di ’Non una di meno’ sfila per le vie di Roma nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il corteo delle attiviste di ’Non una di meno’ sfila per le vie di Roma nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

È stato incastrato dalle fototrappole mobili, quelle usate contro i ‘furbetti della spazzatura’ per contrastare l’odioso fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Ancora più odioso il comportamento svelato dalla telecamera piazzata in una zona isolata, sotto un cavalcavia: l’uomo, pratese di 68 anni, volontario dell’Auser di Prato, è stato arrestato sabato scorso con la pesante accusa di violenza sessuale su una minorenne, 16 anni, e su una donna, 30 anni, entrambe affette da una grave disabilità cognitiva e psicomotoria. L’arresto è stato disposto dal gip del tribunale di Prato su richiesta della procura, guidata da Luca Tescaroli.

A mettere in moto le indagini sono state proprio le immagini registrate dalla telecamera mobile (detta Ekiller) di Alia, la società che gestisce lo smaltimento rifiuti nella provincia di Prato, che era stata posizionata sotto un cavalcavia sulla tangenziale della città per combattere i frequenti abbandoni di sacchi neri stracolmi di scarti tessili, la maggior parte proveniente dalla aziende a gestione cinese del Macrolotto. Le immagini sono state visionate dalla polizia municipale che, invece di scovare gli abbandoni dei rifiuti, ha notato un furgoncino dei servizi sociali appostato sotto il cavalcavia e due persone all’interno intente in atti sessuali. Una circostanza che agli occhi degli agenti è apparsa subito strana tanto da disporre accertamenti.

Da lì è stato facile risalire agli occupanti del mezzo. Sono due gli episodi contestati al volontario: uno risale al 28 novembre scorso, l’altro al 5 dicembre. Un periodo di tempo limitato, quello in cui la fototrappola mobile è rimasta a vigilare quel cavalcavia prima di essere spostata in un’altra zona della città.

Secondo quanto riferito, l’uomo era volontario dell’Auser da pochi mesi. Si occupava del servizio di trasporto disabili per conto di un’altra cooperativa, Filo d’argento. Il suo compito era quello di portare la sedicenne da casa a scuola e viceversa, e la trentenne da una rsa, Villa Magli a Vaiano (Comune della provincia), a un centro diurno a Prato.

Nelle due occasioni contestate, il volontario si sarebbe appartato con le due donne "inducendole" ad avere rapporti sessuali con lui e "abusando delle loro condizioni di inferiorità psichica e fisica", spiega il procuratore in una nota.

Quando la polizia municipale ha visionato le immagini ha subito fatto la segnalazione in procura. Il volontario è stato perquisito nei giorni scorsi e chiamato in questura dalla squadra mobile che ha fatto una copia forense del cellulare e del pc dell’uomo. Le due vittima sono state ascoltate dalla polizia: avrebbero confermato gli abusi subiti durante i viaggi fatti con l’uomo. Pochi giorni fa è scattato l’arresto in carcere. L’uomo è incensurato, non ha famiglia ma vive con un parente. Oggi comparirà di fronte al giudice per l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Viola Assirelli.

All’associazione Auser nessuno aveva mai dubitato di lui. "Appena ci ha informato di aver ricevuto la perquisizione da parte della polizia, molto prima dell’arresto di sabato, è stato sospeso dall’associazione e dal servizio trasporto disabili – ha detto il presidente dell’Auser di Prato, Antonio Potenza –. Faceva il volontario da noi da poco tempo. I conducenti, a volte, arrivano da altre associazioni e devono seguire un percorso di formazione per fare questo tipo di servizi che sono delicati perché spesso si ha a che fare con anziani, persone che hanno difficoltà motorie o gravi disabilità. Il servizio lo faceva per conto di un’altra associazione". Le indagini non sono chiuse. Gli accertamenti proseguiranno per capire se ci sono stati altri episodi simili.

Laura Natoli