
A sinistra Giuseppe Sala sindaco di Milano che è intervenuto in aula Sopra la protesta dell’opposizione
Milano – “Ho a cuore che la giunta possa proseguire la sua azione, rimetto il mio mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti”. Così l’ex assessore alla Casa del Comune di Milano Guido Bardelli inizia il discorso nell’aula del Consiglio comunale per motivare le sue dimissioni, ieri formalizzate, presentate dopo che le sue chat private – in particolare un messaggio in cui, prima di ricoprire l’attuale ruolo, avrebbe auspicato la caduta della giunta – sono finite nelle indagini della magistratura sull’urbanistica. Una seduta movimentata ieri a Palazzo Marino, con il tutto esaurito tra il pubblico che ha interrotto più volte i lavori con urla e gli attacchi di Fratelli d’Italia al sindaco culminati con la “sfilata“ di cartelli con la scritta “Dimissioni”, al punto che la presidente dell’aula Elena Buscemi ha chiesto l’interruzione per 5 minuti.
“Le ragioni delle mie dimissioni – ha evidenziato Bardelli – sono in primo luogo la divulgazione dei miei messaggi privati utilizzati a sostegno delle tesi contenute in atti giudiziari non a me rivolti”. Si riferisce all’intercettazione di una sua conversazione, di quando ancora non era assessore, con l’ex dirigente Giovanni Oggioni nella quale emergerebbero critiche nei confronti della Giunta. “Ho a cuore che sia rispettato il principio istituzionale della segretezza della corrispondenza e qualunque altra forma di comunicazione”. Poi, “la menzione del nome Guido in atto istruttorio, nome subito attribuito alla mia persona benché non ve ne fosse certezza. È emerso che non ero io, equivoco oggi superato ma che mi ha sconcertato”. Ancora: “C’è un altro fatto, in un lancio di agenzia è stato menzionato il nome di un mio familiare in modo del tutto inconferente. La terza cosa che mi sta a cuore è la tutela delle persone a me care”.
Il sindaco Giuseppe Sala, intervenendo prima che l’assessore prendesse la parola, ha subito sottolineato: “Dispiace molto per le dimissioni di Bardelli. In questi mesi ha fatto un lavoro molto buono”. Quanto al Salva Milano “ho ritenuto doveroso prendere le distanze ma non è una resa, d’ora in poi ci metteremo in attesa di capire cosa il Parlamento vorrà fare”. E in relazione al caos urbanistica, “non ritenevamo di aver violato la legge e non lo riteniamo ancora oggi. Deve esser chiaro: un conto sono i singoli episodi di corruzione che vanno contrastati e sanzionati senza alcuna tolleranza, un altro conto sono le politiche urbanistiche attuate, secondo noi legittimamente, che hanno consentito di risanare tantissimi siti dismessi e contaminati e hanno fatto di Milano la città italiana che più si è rigenerata nella fase post industriale”. La prima cosa che farà l’Amministrazione è continuare “nel confronto con la Procura. Nei due processi penali già iniziati, via Crescenzago e via Stresa, il Comune è già presente come persona offesa. In altri procedimenti in futuro il Comune interverrà anche come parte civile”.