
Un momento dei tafferugli scoppiati fra i manifestanti e le forze dell’ordine
Tensioni a Milano tra polizia e manifestanti al corteo pro Palestina. Imbrattate con vernice e rotte le vetrine di banche e negozi. E, tra le scritte, sono comparsi anche attacchi al governo e alla premier Giorgia Meloni, tra cui "Spara a Giorgia" all’esterno del Banco Bpm di piazzale Lagosta. Il punto più caldo è stato in piazzale Baiamonti dove poco prima delle 18 alcuni attivisti vestiti di nero e con i volti travisati hanno provato a sfondare il cordone della polizia in tenuta antisommossa, nel tentativo, stando a quanto ricostruito al momento, di sottrarsi all’identificazione per accertamenti dopo i raid vandalici. Da qui, la reazione degli agenti. Alla fine in 7 sono stati bloccati e accompagnati in questura mentre il corteo, da quel punto fino alla fine del ’fiume umano’ di 15mila persone – stando alle stime ufficiali – si paralizzava. Gli altri proseguivano verso l’Arco della Pace, dove era previsto l’approdo della manifestazione, la seconda nazionale organizzata a Milano.
Lo ’spezzone’ rimasto fermo è ripartito dopo un paio d’ore. E ci sono state nuove tensioni, quando alcuni manifestanti, urlando "Fuori la Digos dal corteo" hanno lanciato bottiglie di vetro contro le forze dell’ordine.
L’evento ha richiamato decine di associazioni. Molti gruppi sono arrivati a Milano da altre città (per esempio, la Comunità islamica d’Imperia). In marcia, insieme a tutte le realtà ProPal, ai sindacati di base, ad associazioni, collettivi e movimenti di sinistra, anche tante famiglie con bambini.
I disordini che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine innescano le reazioni politiche. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi fa sapere di aver "personalmente pregato il prefetto di Milano di portare il mio apprezzamento al questore per il servizio svolto dalle forze dell’ordine in occasione della manifestazione di oggi nel capoluogo lombardo. Particolare plauso – aggiunge – va ai poliziotti che, in un contesto difficile, con prontezza ed efficacia, sono riusciti a isolare e fermare un gruppo di facinorosi che, coperti e travisati, si erano resi artefici di atti vandalici, danneggiando vetrine e imbrattando sedi di esercizi commerciali e istituti bancari, nonché di gesti e scritte di grave contenuto intimidatorio e violento".
Il presidente del Senato Ignazio La Russa tuona contro "i fatti gravissimi che continuano a ripetersi a ogni manifestazione e che sono il frutto di una pericolosa campagna di demonizzazione dell’avversario politico e delle donne e degli uomini in divisa. In troppi continuano a scherzare con il fuoco. Al presidente del Consiglio e alle forze dell’ordine giunga la mia solidarietà e quella del Senato".