Finisce con l’avvocata Giulia Bongiorno che parla di una vittima messa sul banco degli imputati e i legali dei quattro accusati di stupro che respingono le accuse la prima parte del controesame di Silvia (il nome è di fantasia, ndr) in tribunale a Tempio Pausania. Il processo a porte chiuse vede alla sbarra Ciro Grillo, figlio del comico nonché fondatore dei Cinque Stelle Beppe, assieme agli amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Il reato contestato è stupro di gruppo nei confronti di una studentessa all’epoca 19enne, avvenuto la notte tra il 15 e il 16 luglio 2019 nella villetta a Porto Cervo di proprietà del comico e garante del Movimento 5 Stelle.
Per la deposizione di Silvia il presidente del tribunale Marco Contu ha fissato quattro udienze. Ieri, durante la seconda, è toccato agli avvocati degli imputati ascoltare a porte chiuse la ragazza. La testimonianza ha vissuto due sospensioni per i crolli emotivi della ragazza, che è anche scoppiata a piangere mentre le difese scavavano nel suo passato e nelle sue chat. Le hanno chiesto dell’abbandono della scuola cattolica, di alcuni messaggi scambiati con l’amica Roberta (anche questo nome è di fantasia) e di altri in cui ha detto che per lei "il sesso è sacro". Ma anche del bacio alla discoteca Billionaire che avrebbe scambiato con il principale degli imputati (lei ha detto di non ricordarlo) e dei suoi "flirt".
"Isolare ed estrapolare significa distorcere il senso di una frase. In una chat lei dice chiaramente che una cosa è scherzare, avere degli atteggiamenti amichevoli, ma che le dava fastidio che essendo norvegese venisse considerata come una persona leggera. Poi è chiaro, oggi si sta parlando della tuta, di com’era vestita. Credo che in Italia sia abbastanza frequente che si facciano domande per screditare i testi", ha detto Bongiorno. "Tutte le questioni di oggi servono per ricostruire i fatti, quindi anche capire come fosse vestita ha un’importanza", ha replicato l’avvocato Gennaro Velle, legale di Corsiglia. Per la difesa alla ragazza è stato chiesto come era vestita solo per farle vedere le foto della serata e confermare che il vestito fosse quello. Secondo Mariano Mameli, che patrocina Capitta, le contraddizioni emerse sono "numerose".
Silvia in aula ha detto di voler rispondere a tutte le domande. Gli avvocati degli imputati le hanno chiesto di raccontare minuto per minuto quello che ricordava di quella sera, dall’appuntamento al bar fino al momento in cui l’amica, anche lei presunta vittima e sentita nelle udienze precedenti, è andata a dormire. Poi hanno fatto ascoltare un messaggio audio di Silvia datato 11 giorni dopo il presunto stupro in cui la ragazza italo-norvegese parla di non voler andare in un bar di Milano per non incontrare ragazzi con cui aveva avuto frequentazioni. Secondo i legali la chat dimostrerebbe che Silvia aveva avuto anche altri fidanzati, a differenza di quello che ha detto l’altroieri al pm Gregorio Capasso.
Le prossime udienze sono fissate per il 13 e il 14 dicembre. In Aula dovrebbe arrivare il video girato la notte della presunta violenza. Le difese puntano sulle immagini girate quella notte dai quattro imputati. Ciro Grillo e i suoi amici hanno sempre sostenuto che i rapporti con la ragazza siano stati consensuali. Quel filmato, secondo i legali, lo dimostrerebbe. "Silvia si è sempre rifiutata di vederlo, ogni volta che gliel’ho chiesto anche per motivi di difesa non ha mai voluto saperne", ha detto Bongiorno. "Sono immagini sconvolgenti. Non so che cosa succederà quando saranno proiettate in aula".