Domenica 29 Dicembre 2024
ERIKA PONTINI
Cronaca

Il numero uno del calcio Gravina indagato, ascoltato dai pm. "Soldi per una casa"

Il presidente Fi gc è accusato di appropriazione indebita e riciclaggio. Nel mirino una transazione di 250mila euro usata per l’acquisto immobiliare

Gabriele Gravina, presidente Figc

Perugia, 6 marzo 2024 – Ha chiesto di chiarire la sua posizione dopo le rivelazioni sul presunto dossieraggio in seno alla Procura nazionale antimafia, ad opera del tenente della Finanza Pasquale Striano e del sostituto Antonio Laudati (anche lui indagato), proprio sull’atto d’impulso che lo riguardava. Ma Gabriele Gravina, presidente Figc e prima a capo della Lega Pro, è uscito indagato per appropriazione indebita e riciclaggio dopo un’ora di faccia in cui ritiene di aver spiegato la vicenda.

È accaduto oggi quando il patron della Federazione, difeso dagli avvocati Leo Mercurio, Fabio Viglione e Micol Paglia, si è presentato davanti al procuratore capo Francesco Lo Voi e all’aggiunto Giuseppe Cascini che già avevano iscritto le ipotesi di reato dopo gli atti trasmessi da Perugia senza formalizzare l’ipotesi su Gravina.

La procura di Roma aveva ricevuto l’atto d’impulso dalla Pna nel marzo del 2023. In particolare Striano aveva sentito come fonte – nonostante la questione fosse estranea alla competenza dell’Antimafia – Emanuele Floridi, prima vicino a Gravina poi finito nell’orbita di Lotito. Dopo l’incontro, alla presenza di altri finanzieri il fidato Striano aveva interrogato il cervellone dell’Antimafia per verificare alcune posizioni sul Sistema informativo valutario, che contiene segnalazioni di attività sospette. Tra queste quelle di Danilo Iervolino, presidente della Salernitana e già proprietario di L’Espresso, e Marco Mezzaroma, cognato di Lotito e presidente di Sport e salute, Chiara Faggi, avvocata della Lega Pro. Spiate effettuate tra maggio e luglio 2022 estese al defunto Marco Bogarelli, allora re dei diritti televisivi, e di Giovanni Valentini, figura di spicco nell’area commerciale in Figc.

Laudati aveva poi redatto una bozza di pre-investigazione trasmessa al procuratore Giovanni Melillo (che ieri ha ricordato l’episodio nel corso dell’audizione alla commissione parlamentare antimafia) finita alla procura ordinaria della capitale. Anche se Melillo ha sottolineato che "i fatti attribuiti al presidente della Federcalcio non hanno nulla a che fare con la missione istituzionale della procura nazionale: quel che ho segnalato l’ho fatto non nell’esercizio del mio dovere ma con la formula ‘doverosamente".

Ma solo successivamente alla trasmissione del fascicolo sull’accesso abusivo alle banche dati con qualcosa come 5mila contatti da Roma a Perugia, e l’audizione davanti al procuratore Raffaele Cantone dei personaggi coinvolti (tra cui lo stesso Floridi, Lotito e Gravina, tutto come persone informate sui fatti), l’indagine avrebbe preso vigore. Rivelando che il bando per lo sviluppo del canale tematico della Lega Pro - quando nel 2018 ne era presidente Gravina - sarebbe andato alla società Isg Ginko in cambio del pagamento di almeno 250 mila euro. Una operazione che, secondo l’accusa, sarebbe stata mascherata dietro una caparra doppia per l’acquisto di alcuni libri antichi di Gravina, senza che mai l’acquisto sia andato in porto. Con quel denaro il presidente Figc avrebbe poi acquistato un’abitazione a Milano per la figlia, versando 350mila euro oggetto di segnalazione anche del notaio che aveva redatto l’atto.