Sabato 27 Luglio 2024
ANDREA CAPITANI
Cronaca

Granchio blu incubo dei pescatori anche all’Argentario. "Un’invasione: così addio anguille"

I voraci crostacei americani stanno soppiantando le prede tradizionali: “Ne prendiamo per 35 chili al giorno. Sono buoni da mangiare, ma sono troppi e il prezzo è crollato”

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Orbetello, 25 agosto 2023 – Il pescatore tira su le reti e appare, impietosa, l’immagine di questa estate da incubo: dieci anguille e cento granchi blu. La conferma di come il temibile crostaceo sia il protagonista della stagione, in cui ha invaso mari, lagune e le tavole degli italiani (in primis quella della premier Giorgia Meloni). E di questa invasione non è immune la Laguna di Orbetello, nella Maremma grossetana. Il sole è alto da poco, l’alba è passata da qualche minuto in una calda mattinata di fine agosto. Le garzette riposano a riva, tranquille, mentre i fenicotteri rosa si trovano nella laguna di Ponente, opposta a quella di Levante, dove si pesca. Giancarlo Lombardi, uno dei soci della cooperativa “I Pescatori“, salpa con la sua barca per svuotare le reti. Fino a un anno fa era abituato a tirare su solo anguille, adesso non fa altro che trovare granchi blu. Sulla sua imbarcazione i contenitori, da qualche mese, sono diventati due, ma solo uno alla fine della mattinata sarà pieno, quello del famoso e temibile “Callinectes sapidus” (il granchio blu), originario della sponda occidentale dell’Atlantico e adesso spauracchio dei mari e delle lagune italiane. Una macchina da guerra, letale per i molluschi e i piccoli pesci. E, ovviamente, anche per le anguille, tanto che i pescatori a volte le trovano recise a metà nelle reti. Si pescano praticamente solo granchi blu, tanto che al giorno ne vengono presi più di 200.

E le anguille? “Poche, tanto che a volte le lasciamo al ristorante della cooperativa, senza poterle mettere in vendita”, racconta Giancarlo il pescatore. L’attività di prelievo dei crostacei va avanti soprattutto per cercare di toglierne il più possibile dalla laguna di Orbetello. Una calamità naturale che arriva dopo i tanti problemi riscontrati negli anni in laguna: dalla moria di pesci a causa dell’alta temperatura e della mancanza di ossigeno fino alle alghe.

Nessuno, se non l’uomo, può contrastare l’invasione dei granchi blu. Il pizzico di una loro chela può creare tagli molto dolorosi e profondi, come accaduto una volta anche a Lombardi, che ci accompagna in questa uscita nella Laguna. Giancarlo, come gli altri pescatori, ha l’obiettivo di prelevarne il più possibile, ogni giorno e, nonostante siano molto buoni da mangiare, non si riesce a consumarli tutti. “Nel danno, abbiamo almeno la fortuna che è ottimo da mangiare – sottolinea Giancarlo Lombardi, mentre è ancora impegnato a prelevare i granchi dalle reti – Anche se il loro prezzo è crollato, perché ce ne sono un’infinità. Quanti ne prendiamo? Una media di 35 chili al giorno. Dobbiamo cercare di diminuire la loro presenza in mare il più possibile. Adesso in una settimana catturiamo meno di venti chili di anguille, che in tempi normali sarebbero almeno 4-5 quintali”. Una catastrofe. “I granchi fanno danni alle reti e creano buchi da dove le anguille escono – aggiunge il pescatore – Li abbiamo visti per la prima volta l’anno scorso in piccole quantità, quest’anno è una cosa devastante. Si riproducono molto velocemente e, non avendo a disposizione in laguna cozze e vongole, mangiano i piccoli pesci. Questa estate la pesca alle anguille è un dramma, il rischio è che nella fase invernale succeda anche per le orate e le spigole. Bisogna fare un lavoro preventivo per adattarci, sperando che lo Stato ci aiuti”. Giancarlo parla e, contemporaneamente, una dopo l’altra, svuota le reti. Ma il sole ormai si è alzato, è tempo di rientrare. Il contenitore dei granchi blu resterà pieno, quello delle anguille semivuoto.