Roma, 23 ottobre 2023 – Donne e omosessuali saranno anche temi che monopolizzano il circuito mediatico sul Sinodo, come lamentato dai vertici dell’assemblea vaticana in corso, ma all’interno della Chiesa sono tutt’altro che ignorati. Da tempo su queste questioni Oltreoceano si è polarizzato il dibattito fra cattolici liberal e conservatori.
Dei primi suor Jeannine Gramick, 81 anni, è uno dei punti di riferimento grazie al suo impegno ultraquarantennale per i diritti degli omosessuali. Sanzionata nel 1999 dall’ex Sant’Uffizio, allora retto da Joseph Ratzinger, la religiosa è stata riabilitata da papa Francesco che l’ha ricevuta qualche giorno fa a Santa Marta. L’incontro, lungo e cordiale, si è tenuto proprio nelle more di un Sinodo che, al netto della prudenza dei suoi leader – funzionale a scongiurare polarizzazioni in aula –, sta affrontando anche I nodi della condizione delle donne e degli omosessuali. E chissà che in un futuro prossimo non si arrivi a celebrare in chiesa un matrimonio gay e ad avere una donna cardinale, così come auspica suor Gramick, femminista arcobaleno.
Che cosa l’ha spinta ad avviare un ministero pastorale per le persone Lgbtq+?
"Ho incominciato nel 1971 dopo l’incontro con una persona gay e i suoi amici, ero una studentessa all’Università della Pennsylvania. L’ho accompagnato, ho ascoltato le sue storie di rifiuto da parte della famiglia e della Chiesa. Ho riunito i preti per celebrare la messa a casa sua per i suoi amici gay e lesbiche".
Crede che la Chiesa abbia ferito le persone Lgbtq+?
"Sì, la Chiesa istituzione e i membri della Chiesa le hanno ostracizzate, facendole sentire come dei lebbrosi moderni. Tutto ciò per mancata conoscenza o comprensione".
Che cosa ha provato nell’incontrare papa Francesco?
"Mi sono sentita felice ed emozionata nell’essere ricevuta da chi è davvero un pastore per il suo popolo. Lui ci ama con l’amore di Dio. Puoi vedere questo nel suo viso e nei suoi occhi".
Lei è stata sanzionata durante il pontificato di Ratzinger. Ora come è cambiata la Chiesa?
"Benedetto XVI si preoccupava di mantenere la verità della fede. Francesco ritiene che questo sia molto importante, ma si rende anche conto che il mondo è cambiato e che la Chiesa ha bisogno di predicare e vivere la fede in un modo che le persone di oggi possano capire. Adesso abbiamo molta più comprensione degli uomini e donne Lgbtq+ rispetto al secolo scorso".
Perché, però, Bergoglio non trova il coraggio di cambiare anche la dottrina, il Catechismo sull’omosessualità?
"Non è compito di un Papa mutare l’insegnamento della Chiesa. Il Pontefice – e ogni leader della Chiesa – deve proclamare la fede del popolo. Solo quando saprà in che cosa crede la gente, potrà pronunciarsi ufficialmente. Come nella Chiesa primitiva, le persone devono riunirsi, parlare in base alle proprie esperienze e ascoltarsi".
Il Papa ha aperto al discernimento sulla benedizione delle coppie Lgbtq+: la Chiesa potrà mai approvare il matrimonio omosex?
"Un giorno lo farà, ma questa è solo la mia opinione. È necessario che il popolo di Dio si confronti su questo tema nei futuri sinodi".
Com’è la condizione delle donne nella Chiesa?
"Sono ancora di ’seconda classe’. In molti luoghi a loro è vietato proclamare o predicare la Parola di Dio. Dobbiamo vivere secondo l’ammonimento di San Paolo: ’Non c’è né ebreo né greco, né schiavo né libero, né maschio, né femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù’ (Gal 3,28)".
È d’accordo col sacerdozio o il diaconato femminile?
"Sì, sono a favore"
Riesce ad immaginare una Chiesa con un cardinale donna?
"Assolutamente".
E che cosa risponde a chi l’attacca, dicendo che sostiene i gay, perché anche lei è omosessuale?
"Non importa se io, o chiunque altro, è omosessuale o eterosessuale. Dovremmo tutti sostenerli, perché Dio ci ama tutti".
Se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn clicca qui