Lunedì 30 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Cronaca

Governo deciso "Si va avanti" Ipotesi bandi concordati

La maggioranza: mappatura delle concessioni. L’idea è stabilire criteri favorevoli a chi ha investito

di Antonio Troise

La sentenza della Sesta Sezione del Consiglio di Stato sui balneari era stata prevista dal governo. Che, dopo i rilievi al decreto mille-proroghe avanzati dal Presidente della Repubblica, si era già messo al lavoro per un decreto ad hoc. A tessere le file di un possibile compromesso è il sottosegretario alla Presidenza, Alessandro Mantovano. Ma se la direzione del confronto resta quella concordata fra tutti i partiti della maggioranza, la tabella di marcia potrebbe diventare ora più serrata.

L’idea nei giorni scorsi era che il punto di caduta, sul quale insistere per convincere il Quirinale e Bruxelles, sarebbe stato quello di limitare al massimo per un anno la nuova proroga dei bandi (da gennaio 2024 a dicembre 2025). Nel frattempo sarebbe continuata la mappatura delle concessioni e delle aree demaniali per dimostrare che i margini per rispettare la legge sulla concorrenza ci sono. Ora, però, la strada potrebbe diventare più in salita e i tempi del nuovo decreto ridursi drasticamente. Senza contare che, a Bruxelles, si dà per imminente la sentenza della Corte di Giustizia sulla procedura di infrazione avviata nel 2020 e che potrebbe sfociare in una pesantissima sanzione.

L’ipotesi che sta prendendo piede è quello di inserire, all’interno dei requisiti per partecipare alle gare, una serie di clausole di garanzia che tutelerebbero gli attuali concessionari, favorendo sia quelli che hanno effettuato investimenti sia coloro che hanno redditi esclusivamente dipendenti da queste attività. La formula potrebbe essere quella dei "bandi concordati", un modo che nelle intenzioni del governo dovrebbe accontentare tutti: il Quirinale, Bruxelles e, naturalmente, gli attuali gestori degli stabilimenti balneari, tradizionale bacino elettorale del centrodestra. Ma l’accordo non sarà per nulla facile. Ieri il vicepresidente leghista del Senato, Gian Marco Centinaio, ha alzato le barricate: "Noi rivendichiamo la norma introdotta con la conversione in legge del Milleproroghe e il diritto del Parlamento a legiferare". Caustico Maurizio Gasparri (FI): "Consiglio di Stato: errare è umano, perseverare è diabolico". Di tutt’altro avviso l’opposizione. I 5 Stelle parlano di un governo "sconclusionato". Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, punta l’indice su un esecutivo in "cortocircuito". Per il Pd si tratta di un ennesimo "disastro di un governo in malafede".