’Abbasso la Francia’, ’Viva la Russia, viva Putin’. Sono gli slogan lanciati a Niamey durante la manifestazione dei filo-golpisti convocata dall’M62, coalizione di organizzazioni della società civile
di ispirazione sovranista, in occasione della Giornata di Indipendenza dalla Francia. Anche il Regno Unito, ultimo in ordine di tempo,
ha infatti annunciato che sta riducendo, "per motivi di sicurezza",
il personale della propria ambasciata a Niamey. Annuncio che segue quello del Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha confermato la riduzione dello staff non essenziale dell’ambasciata degli Stati Uniti in Niger. Washington si appella anche alla giunta golpista per la liberazione immediata del presidente deposto: Joe Biden ha chiesto "l’immediato rilascio del presidente Bazoum e della sua famiglia, e la conservazione della conquista della lotta per
la democrazia in Niger". La Casa Bianca tuttavia non parla di "colpo
di stato", e ritiene che ci sia ancora una "piccola finestra" per
la diplomazia e il ripristino del presidente Bazoum. Ma il nuovo governo non arretra: il generale Tiani ha dichiarato di respingere "in blocco le sanzioni" e di rifiutare "di cedere a qualsiasi minaccia".