Venerdì 21 Febbraio 2025
BEPPE BONI
Cronaca

Gnocchi porta il diavolo Rocco nell'acquasanta. "Io blasfemo? Macché, merito il paradiso"

Carpi, il comico cita il pornoattore Siffredi parlando in cattedrale: "Non ho offeso nessuno: una preghiera, ridateci l’ironia"

Gene Gnocchi cita in chiesa Rocco Siffredi e c’è chi reputa fuori luogo il riferimento, in un luogo sacro, al ‘re’ del porno e grida «blasfemo». I fatti, di qualche settimana fa, hanno come location la cattedrale di Carpi, nel Modenese. L’episodio è accaduto in una due giorni dedicata al beato Odoardo Focherini per celebrare il 75esimo del martirio. Al convegno «Il tempo del beato Focherini e la società nella pandemia: capaci di diventare popolo solidale» promosso dalla diocesi emiliana con il patrocinio del Comune, tra gli altri, era stato invitato anche Gene Gnocchi che ha tenuto un monologo sulla pandemia. Con una battuta, appunto, su Rocco Siffredi. Un sacerdote, però (a scoppio ritardato), non ha gradito il riferimento all’attore porno. Don Ermanno Caccia, ex responsabile delle Comunicazioni Sociali della diocesi e da qualche tempo assegnato alla diocesi di Chioggia, improvvisamente sui social ha sollevato il caso: «Per celebrare il 75esimo anniversario di martirio del Beato Focherini non si è trovato di meglio che chiamare un ‘comico’ per parlare di pandemia. O meglio per assistere a un atto blasfemo in cattedrale in cui tra lambrusco, battute oscene e gli attributi di Rocco Siffredi.... Ma dove Siamo arrivati? Chiesa in uscita? Mahhh: preghiamo, preghiamo». Nessuno fin’ora a Carpi aveva protestato. E lui, la pornostar? «L’unico commento che posso fare è che ho tanti fan nella Chiesa», ha detto Rocco senza scomporsi più di tanto.

Il caso è grave. Per Gene Gnocchi stavolta sono guai seri.

Gene, stai rischiando grosso, te ne rendi conto?

"Che Cosa ho fatto di male? Non saprei...".

Guai divini.

"Nel senso, non terreni ma soprannaturali?".

Come ti è venuto in mente di citare Rocco Siffredi, re del porno, all’interno della cattedrale di Carpi?

"Mica era una funzione religiosa, si ricordava il 75esimo anniversario di Odoardo Focherini, martire e beato per aver salvato decine di ebrei durante la Seconda guerra mondiale. E si parlava anche della pandemia e della dimensione psicologica che ne consegue. Un evento aperto a tutti, credenti e laici".

Ti ha invitato il re del porno?

"Macché, mi aveva telefonato il vicario della Diocesi, monsignor Ermenegildo Manicardi, a nome del comitato organizzatore e io ho accettato volentieri"

Che c’entra Rocco Siffredi con Focherini, la pandemia, la crisi e il lavoro?

"Ma dai, era solo una divertente introduzione di circa tre minuti estrapolata da un mio vecchio pezzo di repertorio".

Che racconta cosa?

"Rocco Siffredi ha un incidente sul set di un film e non riesce più a lavorare. È successo mentre abbassavano il ciak... Allora uno mi telefona e mi propone di fare la sua controfigura... tutto qui".

E se te lo chiedessero sul serio?

"Direi di no per manifesta inferiorità".

Non hai paura di andare all’inferno adesso?

"Ma no, non temo di finire in mezzo al fuoco al posto del Paradiso. Nella vita ho fatto anche buone azioni".

Che cosa faresti se ti chiedessero di rimediare per evitare di finire a casa del Diavolo?

"Beh, un’idea ce l’ho. Chiedere a Rocco Siffredi di farsi prete".

Scherzi a parte, hai ricevuto proteste dopo l’evento?

"Non mi risultano critiche o proteste, anzi la Diocesi mi ha ringraziato. E credo di non aver offeso nessuno, anche perché lo svolgimento della giornata ha affrontato soprattutto temi seri e importanti".

Tipo?

"Personalmente ho dialogato con il filosofo Roberto Mancini, professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata e già docente di Culture della sostenibilità presso l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana a Mendrisio. Rocco a parte, ho citato Hans-Georg Gadamer, filosofo tedesco del ‘900, considerato uno dei maggiori esponenti dell’ermeneutica filosofica, che io stesso ho utilizzato per la mia tesi di laurea".

L’ironia è un dribbling difficile?

"Di questi tempi non si può più scherzare su nulla. L’altro giorno, dopo che in Veneto hanno ipotizzato di utilizzare anche i veterinari per i tamponi, ho fatto un post e mi hanno subito criticato".

Che cosa c’era scritto?

"Vabbè, ho raccontato di essere andato da un veterinario per il tampone, appunto, e oltre che negativo sono risultato un incrocio fra un alano e un dobermann".

Ironia ai tempi del virus...

"Sì, ma poi mi ha telefonato un veterinario arrabbiato e offeso. Alla fine, però, ci siamo chiariti".

Se incontrassi Don Ermanno Caccia, il sacerdote che ha sollevato il caso che cosa gli diresti?

"Gli chiederei semplicemente di bere un bicchiere insieme al vicario della Diocesi, Monsignor Ermenegildo Manicardi, per spiegare che nella mia battuta non c’era nulla di offensivo. E chiudiamola qui".