Roma, 29 giugno 2024 – Danza macabra. Nei selfie e nelle foto scattate da Filippo Turetta a Giulia Cecchettin nel centro commerciale di Marghera dove la ragazza cercava gli abiti per la laurea si legge tutta la drammaticità di quei momenti che precedono di lì a poche ore l’efferato omicidio della ventiduenne di Vigonovo (Venezia) dal parte del coetaneo ed ex fidanzato di Torreglia (Padova).
A quell’ora, poco dopo le 18 dell’11 novembre scorso, Turetta – reo confesso, in carcere a Montorio in attesa della prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato da premeditazione e altro con il rischio di ergastolo – aveva già deciso quale sarebbe stato il destino di chi aveva avuto il coraggio di lasciarlo e di laurearsi prima di lui senza attenderlo, visto che di quei ritardi nello studio in qualche modo la accusava. E con quell’istinto da killer che le circostanze gli hanno cucito addosso, lui "ragazzo buono incapace di fare del male a chiunque", vuole raccontare gli ultimi attimi di una storia che diventerà tragedia.
Guidare, appunto, la sua danza macabra: al posto degli scheletri c’è una ragazza viva ancora per poco. Le immagini diffuse ieri da "Pomeriggio 5" parlano chiaro: in una sola di quelle foto Giulia riesce a sorridere, nelle altre è cupa e preoccupata. In una probabilmente risponde a uno dei whatsapp della sorella Elena, non d’accordo sull’uscita concessa a chi non voleva rassegnarsi. Giulia supporta il suo ex, ne capisce il momento difficile e forse ne sente anche un po’ di responsabilità, ma stava stancandosi di lui, della sua "appiccicosità", aveva cominciato a vedere un altro ragazzo e quella sera, due ore dopo, glielo urlerà in faccia – come ha raccontato Filippo al pm – firmando la propria morte.
Intanto Turetta filma il proprio sorriso diventato cattivo – in un’espressione ricorda il Nicholson di ’Shining’ – e lo sguardo inquieto di Giulia che in talvolta sembra chiedersi "che cosa ci faccio qui?": un trofeo che si porterà dietro nella sua folle fuga. La ragazza sembra più serena quando prova una gonna e un golfino da indossare davanti alla commissione di laurea che il 16 novembre l’avrebbe dovuta dichiarare dottoressa in Ingegneria biomedica, laurea assegnatale post mortem.
Spera di uscire da quella ragnatela che si è cucita addosso. Si fa lei stessa un selfie e Filippo fotografa quel selfie e pure quando Giulia scrive sul suo smartphone in quella costante comunicazione che Elena le aveva chiesto: sarà l’interruzione alle 22,43 di quella serie di messaggi con la sorella che farà allertare la famiglia. I cinquanta scatti memorizzati nel cellulare di Filippo trovato nell’auto al momento dell’arresto in Germania, parlano più di molte parole. Sono stati impressi fra le 18 e le 21, le ore che hanno fatto diventare realtà un progetto assassino.
Filippo – dice l’accusa – aveva premeditato tutto per quell’ultimo incontro che tale è stato. Aveva previsto il suicidio, ma in quello ha fallito. La sorte ha fatto rinviare di una settimana la parola fine per entrambi: il 18 novembre 2023 Giulia è stata trovata morta nel canalone di Barcis e Filippo la sera arrestato sull’autostrada tedesca. Con le ultime foto viste e riviste.