Bologna, 4 dicembre 2014 - Vorrei che il presidente Napolitano, nel discorso al Paese, spiegasse cos’è la democrazia perché gli italiani (onesti) sono un po’ in confusione. Se un vagabondo o un povero diavolo ruba per mangiare, è arrestato, processato e condannato. Se invece a rubare sono politici e dirigenti pubblici tutto finisce in prescrizione o, peggio, patteggiano. E’ come dire rubo 100 e restituisco 10. Riccardo Ducci, Rimini
Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni
Il suo ragionamento fila, ma i cittadini onesti hanno una visione molto chiara. La Giustizia italiana va profondamente riformata e resa più veloce, più equilibrata, più giusta. I tempi dei processi civili nonostante aggiustamenti e revisioni continuano ad essere incivili e lunghi in modo inaccettabile. Nel penale la prescrizione spazza via procedimenti su procedimenti e non rende giustizia alle vittime. L’elenco delle anomalie è infinito. Poi ci sono i pesi delle condanne non sempre congrui. Alcuni giorni fa abbiamo raccontato la storia del bulgaro ubriaco che a Ravenna ha investito e ucciso un bimbo di 3 anni poi è fuggito. In carcere è rimasto 2 mesi, poi ha patteggiato 2 anni e 9 mesi che sconterà a casa di un’amica. Il manager Lele Mora ha avuto una condanna a 7 anni per bancarotta e ha trascorso 14 mesi in isolamento. Casi diversi, certo, ma qualcosa non va.