Roma, 6 settembre 2023 - È morto nella sua casa di Roma il regista Giuliano Montaldo. Nato a Genova nel 1930 avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 22 febbraio. Vicini a lui sua moglie Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni. Per scelta della famiglia non si terranno esequie pubbliche.
Regista, sceneggiatore e attore, diresse oltre 20 film. Tra questi Gli Intoccabili (1969); Sacco e Vanzetti (1970; Giordano Bruno (1973); L'Agnese Va A Morire (1976); Gli Occhiali d'Oro (1987). Montaldo fu molto attivo anche nella produzione di grandi opere televisive come il kolossal in 8 puntate Marco Polo.
Dopo gli inizi come attore, Montaldo decise di stare dietro la macchina da presa esordendo da regista nel 1961 con 'Tiro al piccione'. Il successo arrivò nel 1967 con alcune produzioni americane come 'Ad ogni costo' e il celebre thriller 'Gli intoccabili' del 1969, che venne presentato al 22esimo Festival di Cannes.
Nei primi anni Settanta diresse la celeberrima trilogia sul potere: 'Gott mit uns' del 1970, al quale seguì 'Sacco e Vanzetti' del 1971, che vinse la Palma d'oro a Cannes ed è probabilmente il suo film più famoso, e 'Giordano Bruno' del 1973.
Capace di spaziare nei generi più diversi, diresse per la tv il kolossal 'Marco Polo' 8 episodi (tra il 1982 e il 1983) con cui impresse una svolta nell'ambito dei serial. Fra gli altri film da lui diretti: 'Il giocattolo' del 1979 con Nino Manfredi, 'Gli occhiali d'oro' e 'Il giorno prima' del 1987 e 'Tempo di uccidere' del 1989.
Dopo una lunga pausa era poi tornato alla regia sul finire del primo decennio del 2000, con 'I demoni di San Pietroburgo' incentrato sulla figura di Dostoevskij (2007), mentre nel 2011 aveva diretto Pierfrancesco Favino ne 'L'industriale'. Nel 2018 era tornato anche a fare l'attore, in 'Tutto quello che vuoi' di Francesco Bruni, che gli valse anche un David di Donatello al migliore attore non protagonista. Ma tanti altri sono i premi che Montaldo ha vinto nella sua carriera, dal Globo D'Oro al David alla carriera.
La commozione dell’attore Pierfrancesco Favino: “Mi dispiace enormemente. Indipendentemente dal regista, è un uomo a cui ho voluto molto molto bene. Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e la ritengo davvero una grande fortuna''.