Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Femminicidio Giulia Cecchettin, la lettera di Filippo Turetta ai genitori: “Capirei se voleste rinnegarmi”

Lo scritto è agli atti del processo ed è stata pubblicato oggi dal sito del Corriere della Sera. Turetta l’ha scritta dal carcere di Halle, in Germania, dopo l’arresto avvenuto il 19 novembre 2023

Filippo Turetta e la lettera ai genitori: "Capirei se voleste rinnegarmi"

Filippo Turetta e la lettera ai genitori: "Capirei se voleste rinnegarmi"

Venezia, 24 settembre 2024 – Trapela il contenuto di una lettera scritta da Filippo Turetta, reo confesso dell’assassino di Giulia Cecchettin, ai genitori. “Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. Non so se ho ancora il coraggio di guardarvi in faccia”.

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La lettera è agli atti del processo ed è stata pubblicata oggi dal sito del Corriere della Sera. Turetta ha scritto la lettera mentre era ancora nel carcere di Halle, dopo la cattura in Germania, a fine novembre 2023. E di Giulia scrive: “Ho perso la persona più importante della mia vita, e questo per colpa mia. Mi merito tutto questo”.

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Quando è stata scritta la lettera

Filippo Turetta è stato da poco arrestato, il 19 novembre 2023, dalla polizia tedesca a Lipsia dopo la lunga fuga seguita all’abbandono del cadavere di Giulia Cecchettin, da lui uccisa, vicino al lago di Bracis, a Pordenone. Decide di scrivere di sua mano, in corsivo e a penna nera, una lettera ai genitori dal carcere di Halle, in attesa dell’estradizione.

Le parole di Filippo Turetta ai genitori

“Capirei e accetterei se d’ora in poi volete dimenticarmi e rinnegarmi come figlio e probabilmente sarebbe la scelta migliore per la vostra vita. Io stesso non so se ho ancora il coraggio di farmi vedere da voi. Penso che probabilmente sarebbe meglio un figlio morto che un figlio come me”, si legge nella missiva.

Quando sarà l’interrogatorio di Turetta

Il 25 ottobre Turetta si sottoporrà all’interrogatorio dei giudici.