Roma, 30 gennaio 2024 – Aumento di stipendio per i magistrati onorari, vuol dire giudici di pace, di tribunale e vice procuratori onorari. Andiamo con ordine e vediamo di che cosa si tratta grazie alle spiegazioni di Luigi Vingiani, segretario nazionale Confederazione giudici di pace.
Magistrati onorari: come cambia lo stipendio
Nel Ddl pronto per il prossimo Consiglio dei ministri – e che dovrà poi seguire l’iter in Parlamento – c’è anche questo riconoscimento. Il compenso lordo per chi svolge la funzione a tempo pieno sarà di 58.840 euro, erogato in tredici mensilità, come stabilisce l’articolo 31 bis del Ddl.
Chiarisce Vingiani: “Per chi lavora part time il compenso sarà di 20mila euro”. Molto più basse le cifre previste finora dalla Cartabia: 39mila euro lordi all’anno, “con una differenza di 400 euro lordi al mese tra tempo pieno e part time”. Soldi in più ma anche onore. Perché alla base, spiega il segretario nazionale, “c’è il riconoscimento della funzione giurisdizionale, Cartabia aveva equiparato i magistrati onorari a funzionari di cancelleria. Ma, come ha appena ribadito anche il presidente dell’Anm Santalucia, noi esercitiamo una funzione molto diversa, che è quella giurisdizionale e non già amministrativa”.
Il disegno di legge in Pdf
A chi si applica la riforma
Ma a chi si applicano le nuove regole? “Ai magistrati onorari che già esercitavano al 16 ago 2017, quindi in servizio prima della riforma Orlando”, risponde Vingiani.
Magistrati onorari, i numeri
I magistrati onorari in Italia sono 4.700, ricorda il segretario nazionale Cgdp, divisi in tre fasce: giudici di pace, giudici di tribunale, vice procuratori onorari. “Sbrigano oltre un milione di pratiche all’anno, vuol dire il 50% di tutti i procedimenti. E questi numeri dal 2025, con le nuove competenze, lieviteranno, almeno al doppio”.
Cosa cambia
Quindi tra le novità, stipendio a parte, Vingiani elenca: “La definizione del monte ore, che prima non esisteva, per i magistrati onorari part time e per quelli a tempo pieno”. Nello schema del Ddl, chi non ha un rapporto esclusivo “dovrebbe avere un impegno di un terzo, 16 ore contro 40. Però su questo punto vorremmo arrivare a una soluzione diversa, al 50%”. Ancora: la riforma riconosce la previdenza - “questo è un grande risultato”-, e l’aspettativa.
Cosa resta in sospeso
Il giudizio di Vingiani sulla riforma è “complessivamente positivo”. Ma nel dirlo, il segretario nazionale annuncia già la prossima battaglia: “Dobbiamo recuperare i contributi pregressi”. E qui si apre il problema della “copertura previdenziale”. “Altrimenti rischiamo di non raggiungere l’età contributiva”, è il ragionamento. Aggiunge: “Occorre poi implementare la nostra presenza nei consigli giudiziari e ripristinare il ruolo di coordinatore degli uffici”.
Tempi per l’approvazione
Ma in che tempi si arriverà a sintesi? “Noi ci auguriamo che il testo sia approvato in primavera”, è l’auspicio di Vingiani. Ma senza di voi cosa accadrebbe? Non ha dubbi: “Giustizia al collasso”.