Roma, 22 novembre 2016 - Cala il sipario sull’Anno santo della misericordia ed è già tempo di bilanci. Non quelli spirituali, ma quelli ben più profani sul giro d’affari, i lavori e la sicurezza nella Capitale. Il Giubileo ‘decentrato’, così fortemente voluto e incarnato dai gesti del Papa, con diecimila porte sante spalancate nelle cattedrali, nelle carceri e negli ospedali in giro per il mondo, se ha rappresentato una boccata d’ossigeno per la fede e una rivincita per le periferie, su Roma gli effetti sono stati in chiaroscuro. Come dimostrano le prime cifre, fredde e obiettive allo stesso tempo.
PELLEGRINAGGI - Prima che il Giubileo prendesse il largo il Censis aveva previsto oltre 33 milioni di fedeli in arrivo nella Città eterna. Alla fine, stando ai numeri forniti dal ‘regista’ dell’evento, monsignor Rino Fisichella, se ne sono contati poco più di 21 milioni. Quattro in meno rispetto a quelli dell’Anno santo del 2000. Ma allora tutto si giocava nella Capitale, l’Isis non esisteva, le Torri Gemelle svettavano ancora nella skyline della Grande mela e il Bataclan era solo una sala concerti di Parigi, non il teatro di una carneficina nel cuore dell’Europa a poche settimane dall’inizio del Giubileo. Nel novembre scorso, dopo la strage jihadista, in parecchi fecero pressioni, più o meno velate, sul Vaticano, perché annullasse le celebrazioni i cui preparativi erano già in dirittura d’arrivo. Francesco tirò dritto e la sua determinazione ha avuto la meglio sulla paura che rischiava di mandare a ramengo un evento simbolo della cristianità.
CONTROLLI - Lo dicono le cifre che sul versante della sicurezza sono più che positivi. Complice l’allerta terrorismo, per l’Anno santo a Roma sono sbarcati 2.500 uomini – di cui 700 soldati – in aggiunta alle forze dell’ordine normalmente impiegate sul territorio. Oltre 1.400 gli obiettivi sensibili presidiati. I controlli hanno funzionato e le minaccie dei tagliagole sono cadute nel vuoto. Non solo, il dispiegamento massiccio di poliziotti, carabinieri e militari ha prodotto una flessione del 18 per cento dei reati comuni. "Il primo Giubileo al tempo dell’Isis è stato un evento dalla portata straordinaria – ha sottolineato il ministro degli Interni, Angelino Alfano –, gestito in grande sicurezza, non solo a Roma, ma in tutti i luoghi simbolo della cristianità". E c’è già chi, grillini in testa, chiede che i soldati non lascino la Capitale.
ALBERGHI - Sorrisi al Viminale, musi lunghi nelle reception degli hotel. "È verissimo che ci sono stati oltre 21 milioni di pellegrini sotto la Porta santa, sta di fatto che pochi si sono tradotti in pernottamenti nella città", lamenta Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. Ridimensionate le aspettative, «si spera di chiudere l’anno con 14 milioni di arrivi», né più né meno dello scorso anno. Come si spiega il flop? Evidentemente non tutti i fedeli hanno dormito in alberghi o Bed and breakfast regolari... Non è un mistero che all’ombra del Cupolone si contino oltre 9mila strutture abusive.
CANTIERI - uuelloCapitolo a parte, quello delle infrastrutture. Dei 146 progetti previsti inizialmente dal Campidoglio per l’Anno santo ne sono stati realizzati 42. Pochini. Morale della favola, ci sarebbero in tutto 25 milioni di euro stanziati in vista del Giubileo e non ancora spesi La giunta Raggi ha promesso che i fondi verranno impiegati in progetti per Roma. Se così sarà, mai risparmi sarebbero più benedetti.