Roma, 2 novembre 2018 - Fave, ossa, pane dei morti. Sono i dolci che la tradizione di tutta Italia dedica al 2 novembre. La risposta nostrana alla festa di Halloween. L’altro modo di ricordare i defunti, dopo la visita immancabile ai cimiteri. Quasi un anticipo delle feste natalizie. Ricette antiche, spesso ‘protette’ da un marchio. Raccontano il paese dei sapori (e dei saperi artigiani). Le fave dei morti si trovano un po’ ovunque, sono morbide nella versione del centro Italia, così ad esempio si sfornano i deliziosi biscotti alle mandorle in Umbria. Il nome è legato a usanze millenarie, si torna ai tempi di egizi e romani e all’abitudine di consumare fave nelle ricorrenze dedicate ai defunti. In Romagna si prepara la piada dei morti, a base di uvetta, noci, mandorle, pinoli e miele.Il ‘pane dei morti’ milanese - biscotti, amaretti, frutta secca cannella e noce moscata, da accompagnare al vinsanto - in Trentino viene invece ribattezzato ‘cavallo’, per la sua forma. Il pan coi santi toscano è un impasto di farina, noci, miele, strutto, uvetta e pepe nero. Le ossa dei morti o morticeddi ci portano in Calabria. Nella versione povera sono a base di farina, zucchero, acqua e chiodi di garofano. In Sicilia si aggiunge anche la cannella (ncanniddati).
CronacaGiorno dei morti, i dolci italiani. La risposta nostrana ad Halloween