Martedì 28 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Giornata della Memoria 2025, frasi anti-ong proiettate su Piramide Cestia a Roma. Meloni: “Fascismo complice della Shoah”

Nel mirino anche le associazioni accusate di essere prevenute nei confronti dello Stato ebraico. Anpi: “Delirio vile e provocatorio”. La condanna di Amnesty. Ma il presidente della Fondazione Museo Shoah di Roma: “Reazione comprensibile”. In Polonia le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau. Mattarella con i leader mondiali in prima fila. L’allarme dei sopravvissuti: “L’antisemitismo sta crescendo”

Roma, 27 gennaio 2025 – Inizia tra tensioni e polemiche la Giornata della Memoria 2025. A Roma, nella notte, un duro messaggio anti Ong è stato proiettato sulla Piramide Cestia e su altri edifici della capitale: "Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo sono le vostre bandiere". Nel mirino, oltre alle Ong, anche le associazioni accusate di essere prevenute nei confronti dello Stato ebraico e i cui nomi appaiono storpiati sotto il logo originale. Cosi' Amnesty diventa 'Amnesy' e Emergency 'Hypocrisy', ma nel mirino sono finiti anche l'Anpi, Medici senza Frontiere e la Croce Rossa Internazionale. Condanna da parte dell’Anpi, ma il presidente della Fonazione Museo Shoah di Roma, Mario Venezia, attacca: “Reazione comprensibile”. 

Oggi ad Auschwitz si celebra l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio. Presenti re e regine, presidenti, primi ministri e dignitari di 54 paesi, compreso il capo dello Stato Sergio Mattarella. L’attenzione del mondo è rivolta verso i pochi sopravvissuti rimasti. La premier Giorgia Meloni ha definito oggi la Shoah una “tragedia senza paragoni”, un piano che in Italia trovò “anche la complicità del regime fascista”. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila durante le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila durante le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau
18:40
Il documento del governo contro il nuovo antisemitismo

Un documento composto da cinque linee strategiche, ventidue obiettivi e sessantotto azioni strumentali per realizzarli. La nuova strategia nazionale contro l'antisemitismo, elaborata dal gruppo di lavoro del coordinatore nazionale Pasquale Angelosanto, è alle limature finali e sarà trasmessa nei prossimi giorni a Palazzo Chigi. Alla base c'è la preoccupazione per un momento storico caratterizzato dal riesplodere del fenomeno dell'antisemitismo in Europa e in Italia con "un aumento dei casi, in forme sempre nuove". Del gruppo di lavoro guidato dal generale Angelosanto fanno parte esponenti dell'associazionismo ebraico, del governo, della pubblica amministrazione e dell'accademia. I quali, dopo l'attentato di Hamas del 7 ottobre, hanno calcolato episodi quadruplicati di antisemitismo. Ma il nuovo approccio non si ferma all'analisi dei dati, considerati inquietanti: cerca di descrivere il fenomeno, capirne le cause e soprattutto fare previsioni per il futuro. Il programma prevede azioni immediate e di medio termine che si inseriscono in questo contesto: la prevenzione dell'antisemitismo e lotta all'incitamento all'odio anche online (l'Ue per questo indica una rete di segnalatori di fiducia e di organizzazioni ebraiche); la protezione degli spazi pubblici e i luoghi di culto ebraico; la leva dell'istruzione e della ricerca per mantenere viva la memoria. L'impegno del governo è rivolto tanto alle scuole quanto agli stadi come ha chiarito il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, secondo cui è necessario alzare l'attenzione a fronte del susseguirsi di scritte e manifestazioni antisemite negli stadi: "Laddove non siamo stati in grado di dimostrare di essere tempestivi ed efficaci abbiamo margine di miglioramento", ha affermato in occasione della presentazione delle iniziative per il giorno della memoria insieme ad Angelosanto e alla presidente delle comunità ebraiche Noemi Di Segni. 

17:42
Segre: "Noi sappiamo veramente cosa è stato il 27 gennaio 1947"

"Io il 27 gennaio 1945 non ero più ad Auschwitz da giorni. Eravamo in fabbrica obbligati a muoverci per la marcia della morte. Nessuno sapeva ciò che stava succedendo. Il 27 di gennaio è diventata una data simbolo, ma la gente crede che lì sia finita la guerra. Invece sappiamo bene che fino alla fine di aprile e inizio di maggio noi eravamo per strada. Da Auschwitz abbiamo camminato a piedi, salvo intervalli in altri lager come Ravensbruck, fino al nord della Germania. Quindi oggi festeggiamo il 27 gennaio diventata una data simbolo, ma noi sappiamo davvero cosa è stato". Con queste parole, la Senatrice a vita Liliana Segre, per la prima volta alla Fondazione Museo della Shoah di Roma, ha voluto condividere una parte della sua testimonianza durante la visita speciale alla mostra della Fondazione Museo della Shoah dal titolo "La fine dei lager nazisti".

17:38
Mattarella posa una candela in memoria delle vittime

 

A conclusione della cerimonia per gli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz tutti i presenti, e tra di loro anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno posato una candela in memoria delle vittime del campo di sterminio nazista.

17:08
Le sopravvissute ad Auschwitz: "Aumento dell'antisemitismo per noi scioccante"

 

Appelli alla memoria e moniti per il futuro. Durante la cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, i sopravvissuti del campo di concentramento e sterminio nazista hanno invitato i leader mondiali a riflettere con lucidità sul presente per evitare che gli orrori del passato si ripetano. "L'aumento dell'antisemitismo che si sta diffondendo tra le nazioni è scioccante per tutti noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti. Israele sta lottando per la propria esistenza e per il proprio stile di vita. Piangiamo non solo i soldati caduti e gli ostaggi, ma anche le turbolenze e la sfiducia nella nostra società", ha detto Tova Friedman, deportata a sei anni ad Auschwitz-Birkenau, tra le più giovani sopravvissute. Un monito altrettanto netto è arrivato anche da un'altra sopravvissuta ad Auschwitz, Janina Iwanska. "La guerra finì nel 1945. La gente di tutto il mondo era euforica. 'Mai più' era lo slogan. Si credeva che la guerra non ci sarebbe più stata e saremmo stati felici per sempre. Picasso dipinse la colomba della pace, simbolo che tutto sarebbe andato bene per sempre. Eppure, alcuni hanno fatto delle previsioni specifiche, affermando che è impossibile che queste cose non accadano mai più perché gli uomini sono diventati così disumani che potrebbero accadere di nuovo", ha osservato. 

POLAND-GERMANY-HISTORY-WWII-HOLOCAUST-COMMEMORATION
Sopravvissuti all'Olocausto alla cerimonia di commemorazione dell'80esimo anniversario della liberazione del camppo di sterminio di Auschwitz (Epa/Ansa)
16:20
Il sopravvissuto: "Oggi l'antisemitismo è in aumento"

"Nel mondo contemporaneo vediamo l'antisemitismo in aumento ed è questo antisemitismo che ha portato alla Shoah", ha detto Marian Turski, sopravvissuto ad Auschwitz, nella sua toccante testimonianza, facendo più volte riferimento al negazionismo. "Non abbiamo timore di dimostrare coraggio oggi, quando Hamas tenta di negare il massacro del 7 ottobre. Non abbiamo paura di opporci alle teorie del complotto secondo cui tutto il male di questo mondo sarebbe il risultato di un complotto ordito da gruppi sociali indefiniti e gli ebrei vengono spesso menzionati come uno di questi", ha sottolineato ancora lo storico e giornalista polacco, facendo appello alla risoluzione dei conflitti. "Non abbiamo paura di convincerci a vicenda che è necessario avere una visione non solo di ciò che è qui oggi, ma anche di ciò che verrà domani e di ciò che accadrà tra qualche decennio", ha concluso ricevendo una lunga standing ovation.

POLAND HOLOCAUST REMEMBRANCE DAY
Ex prigionieri all'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz (Ansa/Epa)
16:19
I leader mondiali ad Auschwitz

 

 

La cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau ha preso il via nel museo del campo di sterminio nazista. Ad aprire l'evento nel Giorno della Memoria sono i sopravvissuti Marian Turski, Janina Iwanska, Tova Friedman e Leon Weintraub consegnando al mondo le loro testimonianze e un monito contro l'oblio. Anche i leader mondiali si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto e riaffermare l'importanza di preservare la memoria: tra loro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Tra i presenti anche il primo ministro canadese Justin Trudeau e i reali di Spagna, Danimarca e Norvegia. A rappresentare Washington è invece l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff.

15:36
Mattarella in prima fila 

Il Capo dello Stato siede in prima fila, alla sinistra degli oratori che si stanno alternando al microfono per ricordare le loro esperienze nel campo di sterminio piu' grande tra quelli organizzati dal nazismo nell'ambito della Soluzione Finale. Alle sue spalle il presidente francese, Emmanuel Macron.

15:31
Iniziate le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau

Iniziate le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, alla presenza di Capi di Stato e di governo e rappresentanti istituzionali, tra i quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila durante le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in prima fila durante le celebrazioni per l'80esimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau
15:00
Papa Francesco: "Mai più antisemitismo"

"Ribadiamo oggi con forza che ai semi dell'antisemitismo non si deve mai più consentire di mettere radice nel cuore dell'uomo. Ricordando le sofferenze e le lacrime delle vittime della Shoah ripetiamo: mai più" è il post su X di Papa Francesco in occasione del Giorno della Memoria. 
 

14:57
Crosetto: "Un capitolo terribile, tragico e devastante"

"Oggi, 27 gennaio, ricordiamo le vittime della Shoah. Un capitolo terribile, tragico e devastante che ha segnato la storia del Novecento ma che, anche in questo secolo e in tutti quelli a venire, non potremo e non dovremo mai dimenticare. Perché coltivare, come diceva Primo Levi, scrittore torinese a me caro, deportato ad Auschwitz e da quel luogo di morte fortunosamente scampato, ''il vizio della memoria'', è il solo modo che abbiamo per combattere il male. Ieri, durante la seconda guerra mondiale, quel male si è tradotto nello sterminio, scientifico e sistematico, di sei milioni di persone, la cui sola colpa era quella di appartenere al popolo e alla religione ebraica. Oggi, echi di quella immane tragedia, si vedono in tanti popoli e nazioni i cui diritti vengono calpestati e vilipesi. Ricordare è il solo, l'unico modo, che tutti noi abbiamo, in qualità di semplici esseri umani, prima ancora che di persone impegnate in responsabilità istituzionali, affinché quella tragedia disumana e quella terribile ferita al cuore dell'umanità, non possa e non debba mai più ripetersi" ha affermato il ministro della Difesa Guido Crosetto da Gedda, in Arabia Saudita.
 

13:16
Rabbino capo di Torino: "Si rischia un nuovo sterminio degli ebrei"

''Odio accostare argomenti diversi e attuali alla Shoah perché si rischia di far dimenticare la sua tragica unicità nella storia del male del mondo ma quest'anno purtroppo fa eccezione. L'ondata di antisemitismo a cui assistiamo che goffamente si nasconde dietro alle accuse allo Stato di Israele e alla sua leadership ci costringono a un esame di coscienza: la distruzione dello Stato di Israele e di conseguenza un nuovo sterminio di ebrei diventano ora un rischio reale e mi vedo costretto a richiamare la nostra attenzione su quello che sta succedendo prima che qualcun altro si ritrovi a piangere nuovi pogrom, un nuovo sterminio del popolo ebraico e a ripetere inutilmente l'espressione 'mai più'' sono state le parole, nel suo intervento in Sala Rossa, del rabbino capo di Torino, Ariel Finzi.

13:11
Noemi Di Segni: "Scritte frutto di distorsione"

"Quelle scritte sono una risposta alla distorsione. Questa è la sintesi dei messaggi. Chi ha messo le scritte vuole dare una risposta alla distorsione", ha commentato la presidente Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, a margine di una cerimonia di commemorazione per la giornata della Memoria, al Portico D'Ottavia, in merito alle scritte comparse questa notte contro le Ong. Condivide quel messaggio? "Non mi pronuncio ma credo che il dolore fa scrivere determinate cose, un dolore forte, fortissimo, di quello che subiamo ogni giorno. Ed è una delle distorsioni della Memoria usare queste cose su Israele, gli israeliani e gli ebrei", ha aggiunto. 

12:31
Fondazione Shoah: scritte a Roma comprensibili

"Oggi nel Giorno della Memoria sono apparse delle scritte su alcune mura di Roma che fanno un raffronto tra presente e passato, una forma di reazione a un lungo periodo di vessazioni e di slogan antisemiti, di attacchi a Israele che si sono manifestati addirittura il giorno dopo del fatidico 7 ottobre. È anche comprensibile questa forma di reazione a un isolamento che non si vuole subire". Così Mario Venezia, presidente Fondazione Museo della Shoah di Roma, a margine del Viaggio della Memoria.

12:18
Assessore Smeriglio: "Non alimentare odio"

 "Noi siamo qua in Polonia, stiamo celebrando l'ottantesimo dalla liberazione di Auschwitz, con i ragazzi delle scuole, sia nel campo sia a Cracovia. Questa mattina siamo stati a visitare il ghetto. Per noi è importante mantenere un'agenda positiva di memoria e di ricordo. Mi pare che le parole migliori le abbia espresse la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni. Al di là di ogni considerazione, alimentare un circuito d'odio in una giornata particolarmente significativa per l'Olocausto, per la Shoah, per le comunità ebraiche di tutto il mondo, forse non è proprio il segnale migliore per ricordare quello che è successo 80 anni fa". Lo ha detto l'assessore alla cultura Massimiliano Smeriglio riguardo le scritte contro le ong comparse sulla Piramide Cestia.
 

11:48
Auschwitz, 80 anni dopo la liberazione. Le voci dei sopravvissuti

80 anni dopo la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell'esercito sovietivo, i superstiti dello sterminio della popolazione ebraica da parte dei nazisti sono smepre meno. Evelyn Askolovitch, francese, 86 anni, vive a Parigi: "Ero piccola, fra quattro anni e sei anni e mezzo, e forse ero capace, quando le cose erano troppo dure, di mettermi in una bolla, di non esserci.Nel 2015 ho deciso che siccome faccio parte dell'ultimissima generazione, devo parlare. E adesso racconto, percorro le scuole della Francia". Hirsz Litmanowicz, 93 anni, vive a Lima in Perù e ricorda: "Fui deportato con tutta la famiglia direttamente a Auschwitz. E lì mi scelsero per degli esperimenti medici. Mio fratello morì il giorno dopo, era arrivato con me. Io fui scelto per gli esperimenti, lui no. Pura fortuna, tutto qui. Non ho potuto nemmeno salutarlo o abbracciarlo". Naftali Furst, 92 anni, vive a Haifa in Israele: "Racconto la mia storia a giovani e adulti perché è importante che sappiano, e lo faccio per i bambini morti che non possono più parlare, che non hanno voce per raccontare ciò che avvenne: sento l'obbligo di parlare finché posso". Ted Bolgar, 100 anni, vive a Montreal in Canada: "All'arrivo a Auschwitz io e mio padre fummo considerati capaci di lavorare. I bambini, gli anziani, li mandavano dall'altro lato. Dicevano "devi essere sporco dopo tre giorni in treno ti serve una doccia". Li portavano in un grande edificio che diceva "bagni pubblici". Invece dell'acqua usciva il gas. Venivano uccisi, mia madre e mia sorella erano fra loro". Julia Wallach, 99 anni, vive a Parigi in Francia e viene intervistata a fianco della nipote Frankie che dice "Quello che resterà di questi ricordi quando non ci saranno più sopravvissuti saranno le tracce di quando erano vivi, cioè i film, gli scritti, i libri, i video, le loro testimonianze, ci sarà solo questo. Perché la nostra parola non vale quanto la loro". "Finché posso farlo lo farò", dice Julia. "Per non dimenticare", dice la nipote; sì, replica Julia, "Per non dimenticare".

11:43
Edith Bruck: "Educare i nostri figli al rispetto di ogni essere umano"

"Possiamo educare i nostri figli diversamente, secondo me, per tutto il male che abbiamo vissuto, non solo noi ebrei, ma per quello che vivono oggi e vivranno domani e stiamo vivendo, non siamo in un mondo roseo nemmeno oggi. Prima bisogna educare i bambini al rispetto di qualsiasi essere umano, di qualsiasi colore o fede, rispetto totale, non ci sono esseri umani di serie B o serie C. Ogni vita è preziosa, ogni vita, di chiunque, ovunque, sia chiaro questo" ha dichiarato la scrittrice e poetessa sopravvissuta all'Olocausto Edith Bruck, intervistata da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" sul Nove, dove ha parlato del suo libro "La donna dal cappotto verde" (edito da La nave di Teseo, 2025).  

11:40
Amnesty condanna proiezione scritte su monumenti di Roma

"Veramente un'azione spregevole in un giorno in cui la memoria della Shoah e il rispetto delle vittime e per i sopravvissuti esigerebbe serietà", così ha commentato il portavoce di Amnesty Riccardo Noury le scritte proiettate nella notte sulla Piramide Cestia e sul palazzo della Fao a Roma. Il fatto più grave per il portavoce di Amnesty è che "proprio in una giornata così importante ci accusano di antisemitismo, che è una violazione gravissima dei diritti umani che Amnesty International puntualmente riferisce anche con le sue analisi sull'odio in Italia e accusano una organizzazione che difende i diritti umani di compiere una violazione dei diritti umani, qual è l'antisemitismo".
 

11:35
Zelensky in Polonia per le commemorazioni di Auschwitz 

Zelensky in Polonia per le commemorazioni di Auschwitz 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (la cui famiglia è di origini ebraiche) è giunto in Polonia per le commemorazioni di Auschwitz e incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron. Il leader ucraino ha avvertito che il ricordo della Shoah si sta indebolendo ed ha affermato che alcuni paesi stanno ancora cercando di distruggere intere nazioni.  "Dobbiamo superare l'odio che dà origine ad abusi e omicidi. Dobbiamo impedire l'oblio", ha affermato Zelensky in una dichiarazione.
 

11:32
Segre: "Ebrei interessano solo con l'antisemitismo"

"Degli ebrei non interessava niente a nessuno, oggi interessa più di qualche anno fa, con un antisemitismo manifesto, in questo modo ci si interessa degli ebrei" ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, in un'intervista per il Giorno della Memoria a Marco Vigevani, presidente del comitato eventi del Memoriale della Shoah. 
 

10:41
La Russa: affettuosa vicinanza al popolo ebraico

"In occasione del Giorno della Memoria desidero esprimere sincera e affettuosa vicinanza al popolo ebraico e rendere omaggio alle vittime dell'orrore della Shoah, simbolo di un odio feroce che mai più deve ripetersi. È fondamentale coltivare una memoria condivisa, che ripudi ogni forma di razzismo, antisemitismo e antisionismo. Il ricordo della Shoah deve vivere ogni giorno, per educare al rispetto". Così su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Tutti - aggiunge - abbiamo il dovere di tramandare alle nuove generazioni il dramma delle leggi razziali e delle atrocità subite dagli ebrei, affinché il passato ci indichi la strada da percorrere per un futuro migliore fondato sulla pace". Palazzo Madama ha reso noto che in Senato per tutto la giornata saranno tenute bandiere a mezz'asta. Stessa iniziativa viene presa a Montecitorio dalla Camera dei deputati. 

10:03
Meloni: "Una tragedia che non ha paragoni nella storia"

La premier Giorgia Meloni in  occasione del Giorno della Memoria e dell'80/o anniversario della liberazione di Auschwitz, ha dichiarato: ""Ottant'anni fa l'orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l'abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia - sottolinea - trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti", afferma ancora Meloni.

09:57
Le dichiarazioni di Tajani e Salvini 

"Celebriamo oggi l'80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Il Giorno della Memoria è un monito assoluto per non dimenticare. Il Governo è in prima linea contro ogni forma di antisemitismo e di negazionismo", scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.  Il vicepremier Matteo Salvini: "Oggi il Giorno della Memoria rischia purtroppo di perdere il suo fondamentale significato davanti a un clima politico generale che ne insulta il fondamento". E aggiunge: "È insopportabile che l'Anpi abbia chiamato alla mobilitazione contro Israele. È terribile che studenti dell'Università di Roma abbiano dovuto denunciare il pericolo che corrono, se non tengono nascosta la loro identità e la propria cultura. Ormai da quando il mondo ha dovuto assistere all'attacco bestiale di Hamas ai kibbutz e al concerto di Nova, in cui la crudeltà di 1.200 assassini è stata perpetrata in nome di un antisemitismo genocida pari a quello del nazismo, si è assistito a un'ondata di antisemitismo senza pari dalla fine della seconda guerra mondiale".

09:34
Anpi: "Sonno della ragione genera anche imbecilli"

 "Il sonno della ragione, oltre ai mostri, genera anche alcuni imbecilli. Un vile e provocatorio delirio che si qualifica da sé essendo anonimo. Auspico che le autorità individuino al più presto gli autori. Mi spiace per loro, ma oggi è un Giorno della Memoria alla luce dell'unità e della responsabilità". Lo afferma all'Adnkronos, Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi.