Pineto (Teramo), 5 novembre 2024 - Resta un mistero ancora indecifrabile la scomparsa di Giorgio Lanciotti, 35 anni, sparito sul Gran Sasso d’Abruzzo sabato 21 settembre, era pomeriggio, era un giorno di nebbia, di quelli che sono capaci di fare perdere l’orientamento anche a un escursionista esperto.
L’ultima tappa al rifugio Franchetti
L’imprenditore di Roseto degli Abruzzi (Teramo), titolare di un centro revisioni auto e moto a Scerne di Pineto, nella stessa provincia, era arrivato con la sua Porsche Carrera e aveva iniziato la salita verso il Corno Grande. Ultima tappa il rifugio Franchetti, dove aveva fatto una sosta per il pranzo. E vedendo quella giornata dal meteo incerto, era stato anche messo in guardia dallo spingersi troppo in vetta.
Le ricerche di Giorgio Lanciotti
Le ricerche ufficiali sono state sospese dal prefetto - competente per materia - anche se qualche volontario continua a scalare i sentieri, nella speranza di dipanare questo mistero prima che arrivi la neve. I soccorritori per settimane hanno setacciato i sentieri a piedi e con elicotteri e droni
Le ipotesi
Ma che cosa può essere accaduto a Giorgio Lanciotti? Si possono fare solo ipotesi. Potrebbe aver perso davvero l’orientamento, perché sul Gran Sasso di colpo quel sabato era scesa la nebbia, come capita spesso. Questa è la scena che ci restituisce anche il video postato sui social dall’escursionista, che però non ha un’aria felice mentre mostra quel traguardo, raggiunto nel primo pomeriggio di sabato 21 settembre, quando inizia il mistero. Potrebbe aver avuto un malore? Oppure essere rimasto vittima di un incidente? Molto remota e puramente teorica, invece, la pista dell’allontanamento volontario. Resta un mistero nel mistero, un’ultima telefonata di lavoro prima di sparire.