Giovedì 28 Novembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Gioele: la piramide, l’incidente e quel traliccio. Giallo con (ancora) troppi lati oscuri

Il cadavere del piccolo è stato scoperto ben 17 giorni dopo la scomparsa. E gli inquirenti non hanno una pista convincente

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Restano almeno dieci punti oscuri o quantomeno da chiarire. Il caso di Caronia non è affatto chiuso. Cerchiamo di vedere nel dettaglio che cosa non torna.

1) Quando tutto ha inizio

Il marito, Daniele Mondello, dice che quella mattina, il 3 agosto, nella casa di Venetico, nel Messinese, è tutto tranquillo, fanno colazione insieme, poi lui va nello studio di registrazione, che si trova nello stesso stabile, e saluta moglie e il figlio Gioele. È una foto di famiglia del Mulino bianco. Davvero non ci sono problemi ad affidare il figlio di 4 anni a una donna con paranoia certificata dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, il 17 marzo (il referto è stato trovato nell’auto della mamma-dj)? La donna, inoltre, era preda di ricorrenti crisi mistiche tanto che alcune sere andava sul tetto a leggere la Bibbia?

2) Nessuno sospetta 

La famiglia di Daniele Mondello sostiene che esercitava una sorta di vigilanza su Viviana, che le "stava vicino". Eppure quella mattina nessuno si scompone quando la mamma dj dice che vuole andare a Milazzo a comprare un paio di scarpe per Gioele. Né i sospetti aumentano quando lei lascia il telefono a casa e da quel momento diventa irreperibile.

3) La Piramide e il pedaggio

Viviana non va a Milazzo, esce a Sant’Agata di Militello. A fare cosa? A rifornirsi di benzina, ma non è certo. Rientra sull’A20 per andare forse a Motta d’Affermo, dove c’è la Piramide della luce, lembo di terra denso di suggestioni mistiche, a 140 chilometri da casa, ma anche questo non è certo. Nel rientrare in autostrada non paga il pedaggio, nonostante avesse soldi e bancomat nella borsa. Perché?

4) La galleria Pizzo Turda

Dopo aver percorso a una velocità di 60-70 km all’ora il tratto tra Sant’Agata e Caronia, Viviana mette il piede a tavoletta e cerca di superare con la sua Opel Corsa in galleria il furgoncino della manutenzione stradale. Sbanda e ci finisce contro. Come mai quell’accelerazione? Aveva forse preso delle pillole?

5) Nessun aiuto

Dopo l’impatto, Viviana accosta l’auto 50 metri prima della fine della galleria. Esce dal mezzo con il figlio e raggiunge la piazzola appena fuori. Non chiede aiuto, perché? Qui c’è una famiglia di turisti del nord. La vedono, ci parlano, ma lei non risponde e va via lungo la scarpata. "Mi è apparsa assente", dice il capofamiglia, un piccolo imprenditore brianzolo. Eppure nessuno, né un componente della famiglia né l’operaio, arrivato a vedere cosa fosse successo alla signora, fermano mamma e figlio, o li seguono lungo la scarpata e nella boscaglia.

6) Brutti incontri

Qual è il percorso che ha fatto Viviana nel fitto bosco delle Madonie? Alla luce del ritrovamento del suo corpo, sembra che avesse tirato dritto per un chilometro e mezzo. Potrebbe aver incontrato degli animali selvatici (i suini neri) o cani feroci (i rottweiler di un agricoltore)? O delle persone (anche se mai si è parlato di terzi in zona)?

7) Il traliccio dell’alta tensione

Viviana potrebbe aver portato Gioele con sé sul traliccio per salvarsi dall’aggressione degli animali? O, immaginando, per un rituale mistico?

8) La caduta

La mamma si sarebbe uccisa dopo che ha visto Gioele precipitare dal traliccio? Il bambino non ce l’avrebbe fatta a restare aggrappato e sarebbe caduto, aggredito poi dalle bestie. La donna si sarebbe lanciata dal traliccio per disperazione o nel tentativo di salvarlo? L’autopsia di Viviana non ha chiarito la causa della sua morte.

9) Trecento metri 

Chi ha trasferito il corpo di Gioele dal traliccio al ‘fosso’ del ritrovamento, a una distanza non così eccessiva? Animali selvatici? Forse. L’autopsia potrebbe dire se Gioele è morto sul posto o altrove.

10) L’ex carabiniere col falcetto 

La ‘tomba’ del bimbo era a trecento metri dal punto in cui è stato trovato il cadavere della mamma. In sedici giorni di ricerche, con una settantina di uomini sul terreno e quattro cani molecolari nessuno ha battuto una zona così vicina al traliccio. Possibile che c’ha dovuto pensare un carabiniere in pensione armato di falcetto, lavorando per sole due ore?