Sabato 4 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Giocano con l’arma del papà. Parte lo sparo, colpita al viso. A tre anni lotta per la vita

Da stabilire se a premere per sbaglio il grilletto sia stata lei o la sorella maggiore. Le bimbe erano nel giardino di casa. L’uomo: "Pistola carica, temo i ladri".

(Brescia) Una bambina di tre anni gioca con la sorellina di cinque. Le due, non si sa come, riescono a mettere le mani su una pistola. La pistola del padre, legalmente detenuta, e quanto pare, carica. "Abbiamo paura dei ladri". ha riferito il capofamiglia ai carabinieri. All’improvviso per errore parte un colpo, e il proiettile calibro nove centra in pieno viso la piccolina. La trafigge sotto l’occhio sinistro, causandole una gravissima lesione cerebrale. E ora la bambina è in ospedale, in coma, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. È il dramma inaudito che si è consumato ieri pomeriggio in una villetta di Gardone Val Trompia – realtà armiera famosa in tutto il mondo per la fabbrica della Beretta – in via Matteotti, in una zona residenziale del paese. I dettagli di questo pomeriggio di festa che nel giro di pochi secondi è virato da gioco in tragedia sono ancora allo studio dei carabinieri e del pm di turno Marica Brucci. Quel che è certo è che la piccola mentre trotterellava con la sorella maggiore tra il giardino e le stanze dell’abitazione a due piani è stata raggiunta da un colpo esploso dall’arma semiautomatica del papà.

Non è certo se le due abbiano recuperato la pistola in giardino, oppure nella stanza da letto. Saranno le indagini a fare chiarezza, così come è da accertare chi tra le sorelline stesse maneggiando la pistola che ha fatto inavvertitamente fuoco. In quel frangente erano sole, anche se i genitori erano in casa. Il rumore dello sparo e delle urla delle bambine ha gelato il sangue nelle vene alla madre e al padre, che sono accorsi e hanno visto l’orrore. Subito hanno chiesto aiuto al 112. La figlia minore è stata soccorsa in fin di vita. Dopo essere stata stabilizzata e intubata sul posto, è stata accompagnata nella Rianimazione dell’ospedale di Bergamo, dove in serata è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono stazionarie, ma gravissime. "Siamo profondamente tristi, tutti noi ci identifichiamo in questa famiglia, con due bimbe che frequentano la scuola materna qui in paese, e potrebbero essere le nostre figlie o nipoti – ha dichiarato il sindaco di Gardone Val Trompia, Giuliano Brunori –. In giardino ho visto ancora i resti della festa di Capodanno e poche ore dopo veniamo a sapere che la vita di una bimba di soli tre anni è appesa a un filo. Tutta la comunità aspetta e incrocia le dita per lei, con il fiato sospeso".

Inquirenti e investigatori ora dovranno ricostruire gli antefatti dello sparo. L’arma, a quanto risulta acquistata dopo che la famiglia aveva subito alcuni furti, è finita sotto sequestro. Chi indaga per fare luce sulla vicenda si affiderà a consulenze balistiche, quindi i risultati non saranno immediati. Ma all’orizzonte si profila con ogni probabilità quantomeno un’iscrizione al registro degli indagati per il reato di omessa custodia della pistola. La vicenda riporta alla mente un’altra storia terribile accaduta nel Bresciano tre anni fa, purtroppo dall’epilogo funesto: quella di Viola, quindicenne di San Felice del Benaco, che 16 ottobre 2021 fu uccisa in casa da un colpo di fucile sparato per sbaglio dal fratello di 13 anni. La ragazzina, studentessa di seconda liceo, morì all’istante con il petto squarciato e ad assumersi tutta la responsabilità dell’accaduto fu inizialmente il padre, un professionista con la passione per la caccia. La verità, ovvero che a sparare fu il secondogenito e non il genitore, il quale in quel frangente mostrava al ragazzo l’arma, venne a galla con tutto il suo inaffrontabile peso solo nelle ore seguenti. Il padre pagò i conti con la giustizia per il figlio, non imputabile in quanto minore di 14 anni, patteggiando due anni per cooperazione in omicidio colposo.

Beatrice Raspa