Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Ragazza in lacrime al festival di Giffoni: “Ministro, soffro di eco-ansia”. E anche Fratin si mette a piangere

L’intervento di Giorgia, siciliana: “La mia terra brucia, lei non ha paura per il futuro dei suoi nipoti?”. La reazione del ministro è inaspettata

Salerno, 29 luglio 2023 – “Le confesso ministro che ho molta paura per il mio futuro. Soffro di ecoansia”. Poche parole poi scoppia a piangere. Giorgia, giovane siciliana, ha appena preso la parola al Festival del cinema di Giffoni davanti al ministro dell’Ambiente Picchetto Fratin. 

Il pianto di Giorgia e la commozione del ministro Fratin al Festival di Giffoni
Il pianto di Giorgia e la commozione del ministro Fratin al Festival di Giffoni

"Alle volte penso che non ho un futuro perché la mia terra brucia, in questi giorni in Sicilia sta bruciando tutto – ha detto in lacrime –  Non so se voglio avere figli. Voi parlate di 2030 e 2050, obiettivi che sento lontani. Lei non ha paura per i suoi figli, i suoi nipoti?”. 

Non sarà la prima volta che Fratin viene fatta questa domanda. Ma ieri il carico emotivo è stato tale da contagiare anche lui. 

"Io ho la forza del dubbio”, esordisce dopo aver ringraziato la ragazza. Ma poi non trattiene la commozione. “Ma ho il dovere verso la carica che ricopro e verso i miei nipoti di impegnarmi a salvare il vostro futuro”, dice con la voce rotta dal pianto, fra gli applausi.  

Al festival campano sono giorni che si parla di ambiente, con film e proiezioni dedicati. Sono tante le domande che i giovani hanno posto ieri al ministro, sul cambiamento climatico e sul contrasto alle emissioni di Co2. “Chi governa  – ha risposto – ha il dovere di leggere la realtà e ci rendiamo conto che siamo tutti condizionati dal cambiamento climatico. Lo stiamo affrontando con determinazione, ma anche con realismo e con l'obiettivo di arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050 e con quello intermedio del 55% entro il 2030”.

Già, la realtà prima di tutto: “Non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese i due terzi dell'energia elettrica sono prodotti ancora da fossili. Io stesso ho dovuto firmare l'atto di indirizzo per il carbone. È stata come una coltellata”. “Sognare va bene, ma non si può perdere il contatto con la realtà”, è un’altra frase, che il ministro pronuncia con sicurezza. Nelle sue parole c’è tutta la fredda retorica tipica di chi ricopre un ruolo istituzionale. Ma Giorgia non ha ancora parlato. Il suo riferimento al futuro dei nipoti toccherà le corde più intime di Fratin, che di nipoti ne ha ben otto.