È un giallo la scomparsa dell’allevatore Antonio Strangio, di 42 anni, di San Luca (Reggio Calabria). Si fa sempre più concreta l’ipotesi che i resti umani trovati sul fuoristrada distrutto da un incendio e rinvenuto lunedì scorso, di proprietà proprio di Strangio, appartengano a lui. Per averne certezza occorrerà attendere l’esito del Dna. Strangio, sposato e padre di quattro figli, era noto alle forze dell’ordine ma non aveva alcun precedente per fatti di ‘ndrangheta. Al contrario del padre, Giuseppe, importante esponente della criminalità organizzata, che fu coinvolto nel sequestro di Cesare Casella. Nella scomparsa di Strangio s’inserisce poi un altro elemento. Sono stati fatti affiggere a San Luca manifesti dal contenuto anomalo: "Le famiglie Strangio e Scalia ringraziano a tutta la popolazione ma dispensano dalle visite".
CronacaGiallo sulla scomparsa del figlio del boss. Resti umani nel fuoristrada trovato bruciato