Martedì 16 Luglio 2024
LUCA BOLOGNINI, INVIATO
Cronaca

Giallo del messaggio tra i papà: "Perdono, ora mio figlio paghi". Ma Cecchettin: mai ricevuto

Il legale della famiglia dell’arrestato rivela: il padre di Filippo gli ha scritto su WhatsApp. Il papà di Giulia smentisce. Era anche circolata la voce di uno scambio di lettere

Vigonovo (Venezia), 21 novembre 2023 – Il giallo delle lettere e dei messaggi su WhatsApp. Nicola Turetta, il padre di Filippo, lo studente di 22 anni di Ingegneria che ha accoltellato l’ex fidanzata, avrebbe contattato col suo smartphone Gino, il papà di Giulia Cecchettin. Secondo l’avvocato della famiglia Turetta, Emanuele Compagno, il padre di Filippo avrebbe espresso "la massima partecipazione al loro dolore, e una forte vicinanza", chiedendo "perdono" e aggiungendo che "Filippo dovrà pagare per quello che ha fatto". Ma Gino, raggiunto telefonicamente dai giornalisti della ’Vita in diretta’ per chiedere conferma della notizia, smentisce categoricamente che questo messaggio sia mai arrivato. In mattinata si era anche diffusa la notizia che tra i papà dei due ragazzi ci sarebbe stato uno scambio di lettere, ma anche questo episodio non ha poi trovato conferme.

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L’unica certezza è la presenza, domenica sera, di Nicola alla fiaccolata per ricordare Giulia Cecchettin. Il padre di Filippo, visibilmente commosso, ha incontrato due parenti della ragazza uccisa a coltellate da suo figlio. "Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell’occasione ha avvicinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi – racconta l’avvocato Compagno – che dimostra ancora una volta la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia".

Elisabetta Martini e Nicola Turetta, i genitori di Filippo
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I Turetta, com’è comprensibile, sono sconvolti. Quello che pensavano fosse il "figlio perfetto" dall’11 novembre si è trasformato in uno spietato assassino. "Forse avrei preferito che fosse finita in un’altra maniera, ma è mio figlio e devo dargli forza, la vita deve andare avanti, spero di vederlo. Sono pur sempre suo padre", aveva detto domenica, poche ore dopo che il figlio era stato arrestato in Germania. "Siamo ancora sotto choc per quello che ha fatto nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia di Giulia. Le siamo vicinissimi, perché le volevamo bene".

Nicola Turetta era uscito dalla sua casa di Torreglia (Padova) per parlare brevemente con i giornalisti. "Giulia l’abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo. La loro sembrava una coppia perfetta. Non riusciamo a capire – aveva detto, parlando anche a nome della madre – come possa aver fatto una cosa del genere un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto".